www.uritaxiCostrinse a un rapporto sessuale in auto una ragazza belga di 22 anni, la sera del 19 gennaio a Milano, mentre la accompagnava a casa come taxista abusivo. All’alba del 29 marzo i carabinieri lo hanno arrestato.

Manuel A., un ecuadoregno di 35 anni è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale del capoluogo lombardo per violenza sessuale, è ora a San Vittore.

Il sudamericano, bloccato dai militari della compagnia di Porta Monforte, risiede regolarmente in Italia da almeno otto anni. Viveva spacciandosi per tassista sopratutti fuori dai locali notturni ed era conosciuto da molti ‘buttafuori’ della città cui consegnava un cartoncino pubblicitario con il logo «Io guido per te». L’ecuadoregno ha 35 anni, moglie e tre figli. È incensurato e regolare, risiede a Paderno Dugnano (Milano) e ha preso la patente in Italia nel 2006. I militari lo hanno bloccato nella notte in corso Como, dove stava lavorando sempre come tassista abusivo.

Ad incastrarlo è stato il test del dna, effettuato confrontando le tracce sulla vittima con la sua saliva, prelevata dopo un finto controllo dell’alcol test organizzato dai carabinieri quando ormai era stato individuato. Le indagini sono iniziate il giorno dopo la violenza, avvenuta in una strada non meglio precisata in zona Bovisa. La giovane straniera, in Italia per un progetto universitario, ha raccontato che il 19 gennaio era andata a ballare con amici in un locale in via Molino delle Armi, di essersi sentita male e di aver deciso di andare a casa prima degli altri. Non riuscendo a trovare un taxi regolare, ha accettato il passaggio a pagamento del tassista abusivo, che dopo averla portata in un luogo appartato per stuprarla (approfittando della sua ubriachezza) l’ha riaccompagnata a casa in piazzale Susa e le ha rubato il cellulare. Quando è entrata nell’appartamento, nonostante lo stordimento dovuto all’alcol bevuto durante la serata, la studentessa è scoppiata in lacrime con una coinquilina.

Il giorno dopo si è sottoposta a una visita alla clinica Mangiagalli (dove è stato accertato lo stupro) e ha presentato la denuncia ai carabinieri. Gli investigatori hanno raccolto le immagini delle telecamere di una banca che si trova accanto al locale e hanno individuato una auto Chrysler Voyager grigia. L’analisi dei tabulati telefonici dell’ecuadoregno e di quello della vittima e il test del dna hanno stretto il cerchio. L’uomo è conosciuto nel mondo della movida milanese come autista illegale e distribuisce ai pr un biglietto da visita oltre che con la frase «Guido io per te» con «Se bevi non guidare» in diverse lingue. La ragazza belga, che studia architettura, è tornata nel suo Paese tre settimane dopo la violenza.

Fonte: Il Giornale

Ultima modifica: 3 Aprile 2014