546-elDicono che per loro è stata una resa. Lo dicono i tassisti per voce di Claudio Giudici,
presidente toscano della sigla sindacale che per la maggioranza li rappresenta. In realtà c’è anche chi pensa
il contrario, cioè che a vincere siano stati i tassiti e non il Comune. L’accordo siglato con il sindaco Dario
Nardella, dopo una giornata di discussioni a suon di emendamenti della minoranza bocciati alla grande, ieri è
stato approvato anche dal consiglio comunale. Dalla proclamazione di sciopero alla pace universale è
passata meno di una settimana in cui, a rimetterci, sono stati i cittadini impigliati loro malgrado in una bega
che smuove fior di quattrini.

Tutti contenti, facendo finta di non esserlo, sia mai che porti male cantare
vittoria. Il sindaco comunque sorride pensando all’impresa e scioglie la lingua in un intervento di tre quarti
d’ora davanti all’assemblea cittadina: «È un passaggio storico per la nostra città – dice Dario Nardella – Per la
prima volta votiamo un documento che prevede 100 nuove licenze di cui 70 elettriche e 30 temporanee. In
questo modo diamo una grande svolta dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, del rispetto
dell’ambiente e del potenziamento del servizio. Con questa delibera ci guadagnano Firenze e i fiorentini». Sì,
più o meno. Perché le tariffe, secondo quanto previsto dalla legge, cresceranno. Dopo otto anni di blocco si
adegueranno all’Istat. Con il risultato che chi sale sul taxi dal primo gennaio pagherà il 6% in più, con un altro
rincaro dal primo luglio 2017, del 7%. Per carità, aggiornamento dovuto, ma sulle tasche dei cittadini e dei
turisti peserà allo stesso modo di un rincaro qualsiasi.

Gira che ti rigira i tassisti continuano a piangere. Ma
con le 70 licenze (con auto elettriche) che verranno concesse a titolo oneroso, cioè con un bando ma a
pagamento (200mila euro ciascuna), secondo un’interpretazione della legge Bersani e secondo quanto
deciso da Palazzo Vecchio, a ogni tassista finirà in cassa qualcosa come 21.500 euro lordi. Mica male.
Perché per ogni licenza venduta, l’80% viene incassato dalle cooperative Cotafi e Socota e il 20% dal
Comune che però riununcia alla sua parte in favore dell’aggiornamento tecnologico dei tassisti che,
finalmente, metteranno il pos (il pagamento bancomat) sulle auto. Un’interpretazione della legge Bersani,
dicevamo, perché un’altra interpretazione, poteva prevedere il rilascio delle licenze a titolo non oneroso, cioè
non a pagamento, e allora sì che ci sarebbe stata la guerra e forse l’apocalisse. Perché se fossero entrate in
circolo 70 licenze gratuite, le altre 654 avrebbero finito per perdere valore commerciale. SARÀ anche una
resa. Ma il Comune non potrà mettere il naso nemmeno per controllare quante vetture sono in circolo ogni
giorno, saranno le compagnie a comunicarlo, anche se, su questo punto, c’è da immaginare scoppierà un
mezzo caos. Intanto caccia agli Ncc illegali e caccia a Uber. Ieri fra le mani dei sindacalisti circolavano le
schede Aci dei trenta nuovi guidatori dell’azienda con sede a San Francisco che fornisce un servizio taxi
privato. Quasi tutti stranieri, in gran parte bielorussi.

La battaglia dei tassisti fiorentini è appena cominciata

 

NAZIONE

 

 

Ultima modifica: 13 Ottobre 2015