302-flL’assessore convoca i tassisti per dopodomani. E dopo settimane di litigi a distanza,
nel mezzo dell’agosto la partita entra nel vivo. Perché Palazzo Vecchio sembra deciso ad andare avanti:
«Così com’è il servizio non funziona, non è sufficiente, ci vogliono nuove licenze taxi», ripete l’assessore alle
attività produttive Giovanni Bettarini.
Che però mette pure un’altra richiesta sul piatto: «Basta con questa storia che non sappiamo mai quante
macchine ci sono in un servizio in un dato giorno in un dato momento. Vogliamo la geolocalizzazione».
Ovvero, il controllo satellitare in grado di rivelare quanti dei 660 taxi autorizzati sono effettivamente in servizio
in ogni momento della giornata, ogni giorno dell’anno.
«Ho deciso di avviare subito il confronto, senza rinvii, anche perché gli stessi tassisti me l’hanno chiesto, mi
hanno detto che vogliono capire cosa intendiamo fare come Comune, cominciano a capire che facciamo sul
serio», spiega Bettarini.
Ma siamo solo all’inizio della partita. E, nonostante la determinazione del sindaco Nardella e del suo
assessore Berttarini, l’esito non è scontato. L’ultimo aumento di licenze risale al 2007, otto anni fa, quando a
guidare Palazzo Vecchio c’era Leonardo Domenici e l’assessore di riferimento era Silvano Gori: con un
concorso al Mandela forum 60 licenze furono messe a concorso: si trattava allora di licenze ‘part-time’, visto
che l’uso del radiotaxi era limitato a poche ore del giorno, e solo successivamente sono state trasformate in
licenze come le altre. Adesso invece niente part-time.
«Cosa dirò ai tassisti? Quello che ho già detto, che il servizio va potenziato e la questione dell’aumento delle
licenze è sul tavolo», insiste Bettarini. Troppo le segnalazioni dei cittadini che raccontano di stare attaccati
per decine e decine di minuti con i centralini delle due cooperatice Socota e Cotafi, troppe le lamentele
arrivate, comprese quelle degli albergatori. Assieme alle licenze però adesso c’è anche la geolocalizzazione
delle vetture.
«Possibile che l’assessore responsabile del servizio taxi non sappia quante sono le auto in strada? Voglio
conoscere il numero esatto in ogni minuto», tuona Bettarini. Intenzionato ad intervenire in prima persona:
«Sto facendo studiare una app per avere informazioni precise e continuative in ogni giornata», annuncia. Ma
ci sarà anche altro sul tavolo, durante il vertice con le cinque organizzazioni sindacali dei taxi convocato per
dopodomani in via Ghibellina, direttamente negli uffici dell’assessorato. Bettarini tornerà alla carica anche
sulla centrale unica. Sull’idea cioè di un numero telefonico unico per l’utenza, diversamente da quanto
avviene oggi. Non è una questione dirimente come lo è quella dell’aumento delle licenze.
Ma se i tassisti frenano, l’assessore considera la centrale unica un progetto strategico irrinunciabile per
migliorare il servizio. Per semplificare il rapporto con l’utenza, ma anche per migliorare l’efficienza, dal
momento che se la coop Cotafi non dispone in quel momento di vetture in quella data zona della città magari
potrebbe averne la Socota o viceversa.
Il vero scontro si consumerà però quello dell’aumento delle licenze, che le due cooperative considerano la
linea ultima della resistenza. Una linea del Piave al di là della quale c’è solo la perdita della posizione
dominante del mercato.
Tanto da controproporre all’amministrazione, com’è stato fatto in passato, corse multiple su tratta fissa e a
prezzo fisso e calmierato. Tutte cose però che, quando sono state sperimentate, non hanno mai funzionato:
«Possiamo forse discutere sulla stagionalità di nuove licenze, se mi si dimostra che in certi periodi dell’anno
la richiesta si raffredda», spiega l’assessore Bettarini. Ma comunque di nuove licenze si tratta. Senza per
questo toccare le tariffe.

 

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Ultima modifica: 10 Agosto 2015