Non poteva immaginare Elena, la sposina in bicicletta alla quale il sindaco Marino ha telefonato ieri per complimentarsi della scelta ecologista, il patatrac che lo scambio di battute avrebbe provocato.
«Congratulazioni e tanti auguri!», ha esclamato il primo cittadino parlando con lei e il neomarito, un attimo prima di annunciare proprio a loro che «entro dicembre via dei Fori Imperiali (ma anche via dei Cerchi, ndr ) diventerà per sempre percorribile solo dai mezzi Atac».
Una decisione cittadina importante, resa nota in modo irrituale.
L’effetto-tsunami sui rapporti con il mondo delle auto bianche, però, il sindaco probabilmente non l’aveva messo nel conto.
«Siamo un servizio pubblico» E’ stato Loreno Bittarelli, leader dell’Uritaxi e del 3570, la cooperativa di autisti più grande d’Italia, a dettare la linea da Madrid, dove stava per salire su un aereo di ritorno a Roma.
Sulle prime la reazione del «Bitta», da qualche anno passato dalle barricate al doppiopetto, è stata d’incredulità. «Cosa?? I bus ai Fori Imperiali e al Colosseo potranno passare e noi no?» Sì, la notizia è stata appena battuta dalle agenzie… «Sicuro? Mi pare strano. Con l’assessore Improta gli accordi erano di segno diverso. Avevamo accettato la sperimentazione estiva, per puro spirito di collaborazione, ma chiarendo bene i termini della questione». E cioè? Quali erano i patti? «Semplice: o i divieti valgono per tutti, oppure non se ne fa nulla. Io avrei capito e persino appoggiato l’isola pedonale totale, integrale, come ce ne sono nelle metropoli europee, dove la gente passeggia e non si sente neanche un motore. Ma se si concede il via libera agli autobus, che inquinano e fanno rumore molto più di noi, allora il discorso cambia. Anche noi siamo servizio pubblico e chiediamo rispetto!»
Protesta dura, ma nel rispetto delle norme
E dunque? «Non ci sono dubbi, faremo casino!», sbotta il «Bitta». La risposta d’istinto, quasi gridata, sembra riesumare i toni barricaderi di 7-8 anni fa contro Veltroni (per la concessione di duemila nuove licenze) e del biennio 2010-2011 contro l’ex amico Alemanno (per la fantozziana vicenda del caro-tariffe, che paralizzò a lungo il consiglio comunale). «Datemi il tempo di rientrare a Roma – annuncia il presidente del 3570 – e metteremo in campo tutte le azioni di protesta possibile, ovviamente nel rispetto della normativa. Sciopero compreso, certo! I tassisti con questa amministrazione hanno dimostrato grande senso di responsabilità – conclude il “Bitta” tornato combattente – ma davanti all’arroganza e alle prese in giro reagiscono. E si faranno sentire».
Fonte: Corriere.it
Ultima modifica: 9 Settembre 2014