Roma, 14.10.2020

Oggetto: richiesta interventi urgenti per il settore taxi.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali del Comparto Taxi, a fronte della gravissima emergenza provocata dal Covid-19 che ha totalmente arrestato l’economia del TPL non di linea Taxi, conseguentemente al blocco totale del turismo e ad un pressoché totale blocco dei consumi interni, devono amaramente constatare l’insufficienza degli interventi governativi in favore di un comparto con assoluti obblighi pubblicistici. Questo, nonostante che già dal marzo scorso, Vi avessimo fatto presente che la situazione di difficoltà registrasse una gravità senza precedenti. 

In questi oramai otto mesi, dove la crisi economica non ha subito sensibili positivi mutamenti, abbiamo atteso vanamente significativi aiuti che, a Vs. dire, sarebbero dovuti arrivare come riflesso degli accordi interstatuali presi in sede d’Unione Europea. Alla luce della manifesta impalpabilità di questi ultimi, e della struttura dilazionata e farraginosa di quelli inerenti il cd. Recovery Fund, chiediamo che si ricorra a meccanismi di finanza pubblica interna di modo da rendere massicci e celerissimi gli interventi pubblici necessari a non trasformare il Paese in un cumulo di macerie fatto da attività chiuse e disoccupazione di massa.

In questo quadro di sovraordinati interventi macroeconomici, sollecitiamo l’inserimento dei seguenti provvedimenti a favore del settore che rappresentiamo:

Interventi basilari

  • Un intervento economico di compensazione che su base trimestrale, analizzando i corrispettivi mensili tra l’anno 2019 e quelli attuali, vada ad integrare la differenza almeno fino a Marzo 2021.
  • A fronte dell’indebitamento che si è determinato per gli operatori del SERVIZIO PUBBLICO TAXI, l’istituzione di un fondo rotativo pari a 10.000 euro per ogni titolare di licenza, restituibile in 60 mesi senza interessi, con rateo a partire dai 12 mesi successivi all’erogazione.
  • Istituzione di un sostanziale “Buono Taxi” per le fasce deboli della popolazione, per un importo di 50milioni al mese, la cui ripartizione sia esclusivamente in funzione del numero delle licenze taxi presenti nei vari comuni. Quello recentemente adottato dal Governo col d.l. 104/2020, oltre che configurarsi, per l’entità che ha, come una mera misura di facciata, è strutturato secondo bizantini criteri di ripartizione.
  • Lo sgravio totale dei contributi INPS dell’anno 2020 previsti per i soggetti artigiani istituiti all’art. 7 della legge 21 del 15 gennaio 1992 e s.m., per i titolari di licenza taxi che esercitano in forma di impresa artigiana di trasporto pubblico non di linea di persone, divenendo oneri figurativi a carico dello Stato, per tutto il 2020.
  • Il mantenimento della cassa integrazione in deroga per i soggetti di cui all’art 7 della Legge 21 del 15 gennaio 1992 almeno fino a marzo 2021;
  • La sospensione dell’inserimento dei contribuenti nell’ambito dei soggetti ad accertamento con codice ATECO 493210, per sforamento dei parametri ISA 2020.
  • Per le cooperative di produzione e lavoro, intendendo come tali quelle a proprietà collettiva e mutualità prevalente come previste da art. 7 della legge 21/92, che hanno le licenze taxi conferite, si richiede lo sgravio totale dei contributi previdenziali INPS e INAIL previsti per i propri lavoratori dipendenti, i cui oneri sono assunti dallo Stato come contribuzione figurativa, per almeno tre mesi.
  • La sospensione, per tutto l’anno 2020, per i soggetti previsti dall’art. 7 della legge 21 del 15 gennaio 1992 e successive modifiche, siano esse imprese artigiane o cooperative di lavoro e produzione, di ogni rata di mutuo o di finanziamento (senza alcuna mora) relativamente agli acquisti inerenti i veicoli necessari per l’espletamento del TPL non di linea taxi.

Interventi complementari 

  • per i titolari di licenza inquadrati nel settore artigianato, autorizzare un credito d’imposta pari a 500 euro pro capite, per spese già sostenute per acquisto dispositivi di protezione individuale (DPI) e prodotti di sanificazione, a mezzo autocertificazione. Anche in questo caso quanto disposto nei precedenti decreti si è dimostrato non praticabile, tanto che parte di quegli importi sono rimasti inutilizzati.
  • Per tutte le Cooperative di produzione e lavoro, Radiotaxi e Associazioni di Categoria, un credito d’imposta (documentato) rispetto ai costi per la sanificazione e all’acquisto di DPI pari a 2000 euro.
  • In relazione alla copertura assicurativa e alla contingenza che si è determinata un credito d’imposta pari al 50 % della polizza assicurativa sui mezzi TAXI. Questo per continuare a garantire all’utenza le adeguate garanzie in una fase critica come quella attuale.
  • Così come avviene per alcuni servizi, stabilire l’abolizione totale dei costi per l’utilizzo del POS, in quanto SERVIZIO PUBBLICO e con tariffa Amministrata.
  • L’introduzione nel sistema aziendale del ticket taxi defiscalizzato così come già in essere per ristorazione e alimentare.
  • Tutte le misure a credito d’imposta potranno essere cedute a istituti bancari o
    utilizzate in compensazione fiscale (F24).

Infine è indispensabile stabilire un monitoraggio almeno trimestrale per la verifica e la ricaduta oggettiva di queste misure sulle imprese e cooperative di cui all’art 7 della legge 21/92.

Satam – Uritaxi – Unimpresa – UGL-Taxi – Federtaxi Cisal – ORSA Taxi – TAM – CLAAI –
USB-Taxi – Unione Tassisti d’Italia – ATI-Taxi – ATLT

Ultima modifica: 16 Giugno 2021