L’odierno  incontro  col  Viceministro Edoardo Rixi è stato introdotto palesando la volontà del Governo di non voler prorogare il decreto Lanzillotta, e ribadendo la volontà dello stesso, come d’altra parte già annunciato a fine luglio scorso dal Ministro Toninelli e come emerso durante il primo incontro del settore col nuovo Esecutivo, di procedere ad un riordino della normativa per distinguere bene taxi e ncc e regolamentare l’avanzata di nuovi operatori su cui con le leggi attuali non si riesce ad incidere (così, quasi testualmente, il Viceministro).

Come avevamo previsto, dunque, nessuna proroga, ma anche nessun decreto attuativo, cosa che abbiamo tenuto ad evidenziare durante il nostro intervento (riascoltabile sui nostri canali online). Come rappresentanze abbiamo fatto bene a non esacerbare i toni, ma a non restare silenti richiedendo comunque al Governo un incontro volto a tranquillizzare i nostri stessi Associati.

Tutto questo però, a nostro parere, non può rappresentare una vittoria, perchè come cerchiamo di far capire da tempo, l’abusivismo imperversava prima del decreto Lanzillotta ed ha imperversato dopo (oggi); l’abusivismo lo cambattevamo prima del decreto Lanzillotta ottenendo sentenze definitive a nostro favore, e lo abbiamo combattuto durante questo 2018 ottenendo sentenze a nostro favore. Il problema non è mai stato il singolo caso (la singola goccia), nel mare magnum dell’abusivismo, portato di fronte ai giudici, ma la sistematica inapplicazione della legge su strada, di fronte a questo mare magnum.

Tuttavia, senza la proroga, il Governo introduce un nuovo intelligente elemento di pressione anche su chi da anni crede di poter oprare a dispetto delle leggi, per addivenire ad un riordino complessivo della normativa che, partendo dal riconoscimento degli elementi portanti della stessa (professionalità degli operatori del trasporto pubblico non di linea, distinguo taxi-n.c.c. in funzione del luogo di stazionamento, territorialità del servizio) possa valorizzare l’impresa artigiana caratterizzante il settore, e la sua capacità di fare economia di scala grazie a forme associative che valorizzino il lavoro e l’offerta di servizio, limitando il più possibile la forza destrutturante, disumanizzante e centripeta dei meri operatori finanziari. Sì, questi ultimi, che se nei prossimi mesi non riusciremo a regolamentare, risulteranno a breve i veri vincitori di questa guerra tra poveri tra taxi ed n.c.c. regolari da una parte, ed i tanti n.c.c. e vettori di ogni sorta irregolari dall’altra.

Ed infatti, oggi, noi partiremmo da qui, alla luce fra l’altro, dell’invito dello stesso Viceministro Rixi in conclusione d’incontro, per una proposta unitaria del mondo taxi sul fronte delle piattaforme tecnologiche. Sulla scorta di questo invito, rivolgiamo a tutte le rappresentanze taxi l’appello fraterno ad incontrarci quanto prima, per partorire una proposta unitaria, almeno su questo tema, da avanzare ad un Governo che finalmente pare abbia a cuore non il dare risposta ai desiderata di mega-complessi finanziari o ai “capitani coraggiosi” di inizio millennio, ma al mondo del lavoro, alla piccola impresa produttrice, al Bene comune.

Roma, 18 dicembre 2018.

Claudio Giudici

Presidente nazionale Uritaxi

 

Emendamento Taxi-Ncc

 

Ultima modifica: 19 Dicembre 2018