Un’altra giornata da incubo per chi ieri ha avuto bisogno di prendere un taxi. Turisti e milanesi sono stati
lasciati a piedi dai guidatori delle auto bianche che – dopo lo sciopero selvaggio del giorno precedente sulla
circolare del Ministero dell’Interno che secondo la loro interpretazione eviterebbe le sanzioni a Uberpop – ,
ieri hanno di nuovo incrociato le braccia. Gruppi di tassisti autorganizzati hanno spento i motori delle loro
auto e hanno protestato con assemblee spontanee, senza la presenza di rappresentanti sindacali, in piazza
Scala e davanti alla Stazione centrale chiedendo un incontro con l’amministrazione comunale. Oggetto
delle richieste dei tassisti questa volta la regolamentazione e i controlli sui servizi ncc. In particolare, come
riporta anche “taxistory”, blog dei tassisti milanesi, vogliono dalla giunta l’impegno a «procedere
nell’immediato, all’impiego di almeno 15 auto presenti sul territorio h24 preposte ai controlli ed al
sanzionamento delle infrazioni nei confronti di chi svolge il servizio di noleggio con conducente al di fuori
del regolamento». Dopo quaranta ore di agitazione una delegazione dei “contestatori” è stata ricevuta in
prefettura dove ad ascoltare le loro ragioni c’era il prefetto Alessandro Marangoni con gli assessori
comunali Marco Granelli e Pierfrancesco Maran. Il prefetto si è impegnato a rappresentare al governo i
motivi dei disagi e della protesta messa in atto che per i conducenti «possono essere superati
compiutamente con modifiche normative». Quindi i tassisti hanno riportato gli esiti dell’incontro ai colleghi
ancora fermi in piazza e il servizio è ripreso regolarmente. Non certo una pace, ma una tregua sì anche
vista la solidarietà bipartisan che è arrivata dal mondo della politica. Tutti, da destra e da sinistra, hanno
riconosciuto la necessità di tutelare la categoria. «Il Sindaco deve essere il primo difensore della legalità
proprio nella sua qualità di primo cittadino», ha detto il candidato primo cittadino Basilio Rizzo. «C’è una
legge, a Milano ci sono anche sentenze contro UberPop, esse vanno rispettate! È inammissibile», ha
continuato, «che qualcuno lo voglia fare surrettiziamente, magari fingendo di stare dalla parte dei taxisti; chi
vuole cambiare la attuale legislazione lo dica apertamente. Per quanto mi riguarda, se eletto sindaco,
aumenterò le specifiche pattuglie addette a questo compito», ha promesso Rizzo. Da parte sua Riccardo
De Corato, capolista di Fdi nella coalizione che sostiene Stefano Parisi, ha bollato come «ridicoli» i numeri
dati dal comandante Antonio Barbato sui controlli della Polizia locale sui taxi abusivi. «Sono ridicoli e danno
ragione ai tassisti in sciopero», ha tuonato l’ex vicesindaco. «Da gennaio sono state fatte 41 sanzioni per
esercizio di noleggio con conducente irregolare. Questi numeri sono un vero e proprio affronto per i tassisti
milanesi, che si ritrovano a protestare per chiedere il rispetto della legalità. Le assicurazioni a parole non
contano niente, il Comune deve mettere in Stazione Centrale un presidio antiabusivi 24 ore su 24». Il
Segretario Provinciale della Lega Nord, Davide Boni, torna anche sulla cosiddetta “circolare Alfano” che
aveva mosso la protesta di mercoledì. «È del tutto comprensibile il timore espresso dai tassisti milanesi»,
ha commentato Boni, « nei confronti di una circolare interpretativa statale che di fatto bloccherebbe le
sanzioni contro Uber Pop». «Una preoccupazione», sottolinea l’esponente del Carroccio, «che getta ancora
una volta nello scompiglio una categoria che, alle prese da anni con il sistema Uber, si trova anche a
fronteggiare chi svolge in maniera totalmente abusiva la professione di tassista». «Controlli che
un’amministrazione dovrebbe intensificare, invece di mostrarsi assente», conclude Boni, «tutelando chi
svolge tra mille sacrifici e onestamente la propria attività».
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Ultima modifica: 6 Maggio 2016