Ci uniamo al coro di protesta già pervenuto dalla nostra e da altre categorie, circa i recenti interventi di mini-riforma del Codice della Strada. Purtroppo essa, con la previsione di poter installare gli autovelox all’interno dei centro-città, anche su strade in cui il limite di velocità sia di soli 30 km/h, rischia di rappresentare soltanto una nuova tassa. Che il fine in realtà, possa essere questo, lo dimostra il fatto che da un lato il legislatore ha sventolato dietro la questione della sicurezza il provvedimento, dall’altro è andato a consentire la circolazione contromano delle biciclette ed altri mini-veicoli. È evidente che quest’ultimo rappresenti una risposta ideologica e elettoralistica, incurante del fatto che questo tipo di pratica è in uso nel nord Europa dove la piattaforma viabile è assolutamente differente da quella presente nelle numerose città italiane a caratterizzazione medioevale. E la contraddizione tra i due provvedimenti ci dice che non sia stata l’esigenza della sicurezza la stella polare di questi interventi. Chiediamo dunque che si ponga rimedio a tutto questo, per i danni che ne deriveranno alla cittadinanza.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi
Ultima modifica: 17 Settembre 2020