“Muoviti Italia, ma per conto di chi? Dietro un nome che richiama il nostro Paese, si celano in realtà gli interessi delle grandi multinazionali straniere. Presentata ieri dall’onorevole Cattaneo e da Azione, insieme a manager di colossi internazionali, rappresentanti Ncc da rimessa a loro legati e lobbisti travestiti da tecnici, l’iniziativa è di fatto la versione italiana della lobby europea “Move EU”: un’associazione nata dall’alleanza tra tre multinazionali estere – Uber (USA), Bolt (Estonia) e Freenow (Germania), quest’ultima poi uscita e acquisita dall’americana Lyft. Queste lobby – afferma il presidente nazionale Uritaxi, Claudio Giudici – sono nate per entrare mani e piedi nel trasporto persone non di linea in Europa ed in Italia, ma con regole cucite su misura per le multinazionali straniere. E dietro di loro, i protagonisti sono sempre i gruppi finanziari , in particolare BlackRock, Vanguard, State Street, Fidelity Management, che sono i principali azionisti di queste realtà”. “Il disegno – sottolinea Giudici – è sempre il solito, all’insegna dell’ingiusto principio del regole diverse in stesso mercato. Ovvero, consentire il servizio di piazza anche alle auto private, ma senza le regole di tutela verso l’utenza che gravano sui taxi, istituzionalizzando così la concorrenza sleale per svolgere il solito servizio. Queste tutele (tariffaria, d’ingaggio e di presenza) resterebbero sui taxi”. “Dunque, libertà per le multinazionali, vincoli per i piccoli: è questa la vera “libertà”? È questo l’interesse di cittadini e imprese?”, conclude il presidente nazionale Giudici.

Ultima modifica: 29 Maggio 2025