978-txClaudio Giudici, sindacalista Uritaxi, le vostre sale radio funzionano… «Sì. I guasti capitano». Nessuno ci
crede. «Siete faziosi. In estate è già successo, per 5 giorni». Stavolta è durato meno, ma è capitato proprio
nel momento in cui partiva lo scontro con Palazzo Vecchio sulle cento nuove licenze. «Che non cambieranno
nulla in merito alla capacità di risposta all’utenza. E non cambiando nulla c’è il rischio che ogni 6 mesi ci
chiedano cento licenze in più perché così non si va alla radice del problema». E allora perché i taxi non
funzionano a Firenze? «Non è vero che non funzionano: abbiamo standard riconosciuti a livello europeo, ma
la crisi è arrivata nella stagione alta, a cui si è aggiunto il problema dei cantieri». Problema che avete
sollevato quando il Comune ha deciso di aumentare le licenze. «No, il problema noi lo poniamo da anni, ma
siamo una categoria rassegnata. Quando dicemmo che pedonalizzando piazza Duomo ci sarebbero stati
danni per l’utenza e si sarebbe abbassata la nostra redditività Renzi trasformò le licenze “gialle” in “bianche”
(cioè da licenze “dimezzate” a piene ndr )». Ma con il boom del turismo, i vostri principali clienti (solo il 2% dei
fiorentini usa abitualmente il taxi), non ci rientrano in termini di redditività anche altre 70 licenze? «Il “boom”
del turismo porta in concreto 1,4 servizi in più al giorno: solo la metà dei turisti prende il taxi. Fate i conti. E
non abbiamo scioperato, questa categoria non se lo può permettere». Potremmo fare i conti solo conoscendo
i vostri redditi. «Ogni volta che li diciamo ci troviamo con tre rapine. No, grazie». Alla trattativa con il Comune
come andrete? «Confermando gli investimenti, le nostre proposte sui turni. E con un no categorico alla
grande mistificazione sul nostro assenteismo: Palazzo Vecchio non legge neanche i dati del suo ufficio taxi».

Ultima modifica: 25 Settembre 2015