345-btIl degrado e i problemi della città? Basta aprire gli occhi per accorgersene. Di chi è la colpa? Non di uno solo
ma anche degli altri, l’incapacità della politica di gestire la Capitale. A pensarla così è Loreno Bittarelli,
presidente di Taxi 3570 e Unione Radiotaxi italiani.

 

Allora Bittarelli chi mette sul banco degli imputati?

«I sindaci precedenti Rutelli, Veltroni ecc. Con Alemanno pensavamo di aver toccato il fondo e invece no Marino
è riuscito a superare noi stessi»

Perché dare la colpa solo a una persona?

«I cittadini l’hanno votato perché credevano in lui. Certo Roma è una città difficile da gestire ma lui e la sua giunta non hanno mostrato di
avere la necessaria autorevolezza per governare. È proprio così: in questa non ci sono interlocutori»

In che senso interlocutori?

«Guardi non mi riferisco alle beghe politiche, le dimissioni di assessori, le spaccature del
Pd ecc. ma ai problemi reali di chi cerca di lavorare al meglio in questa città. Abbiamo invano chiesto un
incontro all’Assessorato ai Trasporti per chiedere di poter aumentare il numero dei taxi in certi orari e certi
giorni. Per non lasciare i clienti a piedi giustamente irritati. Ebbene nessuno ci ha mai risposto»

Perché vi snobbano?

«In realtà sembrano essere impegnati in altre faccende. Ma non hanno capito che sono questi i
problemi veri? Se ad agosto si riduce l’organico perché la gente va in ferie si possono creare disservizi ai
turisti che affollano la città senza considerare che anche le abitudini dei residenti stanno cambiando. Ci
piacerebbe confrontarci anche su questi temi ma nessuno, ripeto, ci risponde»

Cosa pensa della mobilità nella città di Roma?

«Penso che il servizio taxi è l’unico serio del settore pubblico, l’unico che funziona
veramente nei limiti della viabilità che spesso e volentieri ci penalizza. E non si capisce il perché. Noi non
costiamo nulla alla collettività perché siamo lavoratori autonomi anzi contribuiamo allo Stato. Eppure le
istituzioni locali quando possono ci mettono i bastoni tra le ruote. Noi vogliamo solo migliorare il nostro lavoro.
Oggi sono andato a fare un esame clinico privatamente perché sennò avrei aspettato chissà quanto. Mi
avevano fissato l’appuntamento alle ore 12 e invece ho dovuto aspettare fino alle 14.30. Che succederebbe
se un taxi prenotato si presentasse con due ore di ritardo? Una rivolta. A noi ci accusano di fare lobby.
Proprio la nostra categoria che va in pensione a 70 anni con 600 euro al mese. »

Abbiamo parlato di viabilità. Quali sono i punti più dolenti per il vostro lavoro?

«Non si capisce perché vengono chiuse al traffico alcune arterie importanti senza sforzarsi di trovare delle agevolazioni per noi tassisti. Sto parlando naturalmente di Via dei Fori Imperiali. Invano abbiamo chiesto l’accesso con mezzi pubblici essendo costretti a fare un giro di
Peppe per portare i clienti al Colosseo con le tariffe che si alzano. Non ci hanno sentito da quest’orecchio.
Neanche i taxi ecologici, le vetture quelle ibride possono. Invece gli autobus che vibrano e fanno puzza
hanno accesso.

E poi si continua a incentivare il business dei risciò che fanno folklore e piacciono tanto a
Marino che si fa fotografare vicino a loro. Ma non lo sa che sono abusivi e non pagano le tasse? Inoltre
truffano i turisti. Facendosi pagare 18 euro per il tragitto Colosseo-Vaticano. Se prendessero un taxi ne
pagherebbero 10 di euro». Forse Marino questo non lo sa davvero «Come non sapere che dietro ai risciò
fanno affari certe cooperative di amici che, detto tra noi, non fanno riferimento alla politica tradizionale.
Smettiamola di fare i finti puritani. Che non si sa che questi risciò, senza licenza e senza balzelli, hanno pure
un motorino elettrico nascosto? Si arrampicano tranquillamente per le salite, vanno ovunque.
Dico a Marino:
l’irregolarità va fermata. Con questo sistema non si può più andare avanti. Basta fare gli scaricabarile. Non ho
nulla di personale contro di lui. Ma credo che se si andasse a votare domani Marino prenderebbe il 5, 10%. Anche chi l’ha votato non lo rifarebbe più».

Come reagisce alle critiche contro Roma?

«Mi sento umiliato. Ci fanno le pernacchie come se fossimo terzo mondo. Eravamo un esempio di civiltà».

 

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Ultima modifica: 29 Luglio 2015