“URI, l’organizzazione dei tassisti maggiormente rappresentativa in Italia e TEA – TaxiEurope Alliance, la prima associazione di categoria dei taxi europei, sono estremamente favorevoli alla recente iniziativa del nuovo Ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire che ha proposto, insieme ai rispettivi ministri di Italia, Germania e Spagna di imporre una tassa per i giganti tecnologici del Web in tutto il mondo e chiedono che nella proposta di tassa equitativa da applicare alle imprese digitali, vengano incluse anche le piattaforme on line che offrono servizi di trasporto, affinché vengano tassate laddove avviene la fatturazione anziché dove si realizza l’utile, al fine di evitare pratiche di elusione fiscale e che l’imposizione fiscale sia applicata alla fatturazione anziché ai profitti.

Tale proposta, difesa presso l’Eurogruppo e presso l’Ecofin dal Ministro italiano dell’Economia Pier Carlo Padoan, sarebbe un tentativo di fare in modo che le imprese digitali paghino le tasse direttamente dove le loro attività generano reddito.

ll Presidente Bittarelli, ha inviato oggi una lettera al Ministro Padoan, per congratularsi dell’iniziativa ed esprimere il sostegno delle Associazioni dei tassisti alla sua messa in pratica, sia a livello nazionale che europeo, dal momento che dette società praticano sistematicamente una elusione fiscale, con effetti deleteri sulle casse pubbliche e tale pratica di dumping fiscale costituisce, di fatto, una forma di concorrenza sleale verso i più di 40.000 tassisti italiani ed oltre 400.000 di tutta Europa.

Pertanto, il Presidente Bittarelli ha ribadito a Padoan l’importanza di includere espressamente le piattaforme on line che offrono servizi di trasporto nell’elenco delle società digitali che sono oggetto della misura fiscale. Inoltre il presidente di URI si è dichiarato a disposizione del Ministro per tenere una riunione, al fine di trasmettere informazioni precise sul modello di business di queste società e sugli effetti devastanti che stanno producendo sui tassisti italiani e sul servizio di mobilità pubblica”.

Così in una nota Unione radiotaxi italiani.

 

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Ultima modifica: 19 Ottobre 2017