Se operiamo tutti con regole uguali, allora l’arrivo di Uber non ci preoccupa. Quindi, se le autorità faranno valere per tutti gli operatori, le leggi ed i principi a tutela dell’utenza che dominano su quello che in Italia resta un servizio pubblico, succederà quello che già successe nel 2016. Allora, quel tentativo di Uber fallì dopo appena dieci mesi. Se diversamente verrà lasciata operare a dispetto delle norme, è evidente che la cosa debba preoccupare tutti: tassisti, istituzioni, cittadini. Sia i tassisti che gli ncc di Firenze, non esiteranno a denunciare ai competenti comuni quei soggetti che pensassero di riversarsi in massa su Firenze, invece che operare per le comunità dei territori da cui sono autorizzati.
Il modello “New York”, dove dopo un decennio in cui i tassisti sono stati sottoposti ad una concorrenza sleale da parte di chi non era gravato dalle stesse regole, e dove oggi esultano per la ristrutturazione dei loro debiti concessa dal sindaco De Blasio dopo l’ennesimo suicidio di un tassista, non consentiremo che attecchisca a Firenze ed in Italia. Il paradosso è che oggi, dopo questo dramma socio-economico, al danno si è aggiunta la beffa, perchè le vetture delle multinazionali costano più di un taxi, ed ad averci guadagnato sono solo i loro azionisti.
Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi