461-ncUn grande lavoro svolto in silenzio, questo hanno fatto Uritaxi e Unica CGIL in questi anni.
Oggi, lo rendiamo pubblico informando la Categoria – anche per le dimensioni territoriali che sta assumendo il nostro impegno -, perché tutti sappiano come si svolgono le azioni di contrasto contro quei comuni che illecitamente o per negligenza hanno favorito lo svolgimento del servizio ncc “selvaggio” nelle grandi Città. Noleggi che illegalmente migrano da piccoli comuni e aggirano le leggi per trarne un ingiusto profitto, a tutto danno degli operatori regolari (taxi e NCC), dell’utenza e della credibilità di quello che è ancora uno Stato di diritto.
All’inizio di quest’anno siamo giunti al numero di protocollo 3500. Un grande risultato per noi, perché questo significa che dietro ad numero così alto, ci sono ragazzi che lavorano instancabilmente insieme, in tutta Italia, giorno dopo giorno, senza arrendersi; ragazzi che hanno preparato, con l’aiuto di alcuni legali, oltre 3500 segnalazioni ufficiali. Negli ultimi anni abbiamo inviato migliaia di istanze, diffide e, dove necessario, denunce. Per opportunità abbiamo preferito lavorare in silenzio, piuttosto che raccontare quotidianamente alla piazza, l’abominevole schifezza che c’è dietro questo mondo fatto di mercimonio e scambio di piaceri. Uno per tutti è il caso di Lenola, dove i nostri ragazzi, durante un servizio di “indagine”, hanno scoperto un documento importantissimo, la Relazione di Fine Mandato pubblicata dal Sindaco Gian Battista De Filippis alla fine del suo incarico. Un documento importante scoperto dai nostri ragazzi il 13 dicembre 2013. Il Comune di Lenola tramite questo scambio, ha favorito l’illecito svolgimento del servizio NCC, mettendo a disposizione di questi vettori un piazzale a cielo aperto, grazie a cui poteva far maturare in favore delle proprie casse l’introito derivante dall’imposizione di un canone di occupazione del suolo pubblico. Così, Lenola ha tratto un vantaggio economico ingiusto, dal rilascio abnorme e fuori controllo di decine di autorizzazioni ncc che, anziché svolgere il servizio nel comune di Lenola lo hanno svolto stabilmente e continuativamente a Roma, danneggiando i legittimi esercenti del servizio taxi ed NCC. Un documento importante per gli inquirenti che spiega, il fine e la logica di chi vuole lucrare su rilascio facile di autorizzazioni; un documento che non abbiamo custodito gelosamente, ma condiviso con altri soggetti che, come noi, combattono il fenomeno dell’abusivismo. Nello stesso modo abbiamo passato e condiviso centinaia di informazioni, documenti e “indagini”. Informazioni che hanno poi prodotto il risultato che più ci interessa, far revocare le autorizzazioni illegali e portare alla sbarra i furfanti.
Ma questo di Lenola, è solo l’esempio più eclatante del mondo di malaffare che si cela dietro all’emissione senza merito delle autorizzazioni NCC. Infatti, più genericamente, molti comuni procedono all’emissione di queste autorizzazioni, prescindendo dalle effettive necessità delle proprie comunità territoriali, per soli fini clientelari e/o per rimpinguare le casse comunali (a cui derivano fondi statali per sopperire alle esigenze di pubblico trasporto, proprio in funzione del numero di NCC autorizzati).

Oggi vi elenchiamo, unicamente per spirito di chiarezza, una piccola parte dei comuni individuati, segnalati e posti sotto la lente di ingrandimento delle autorità comunali e delle autorità preposte al controllo territoriale (Carabinieri, Finanza, Polizia). Molti di questi casi segnalati sono poi arrivati nei tribunali, davanti alla giustizia:

Alvito, Augusta, Bellegra, Bracciano, Campodimele, Capistrello, Carsoli, Casapulla, Castel di Ieri, Castiglione Messer Raimondo, Cerchio, Cerva,Cerva, Cicala,Cisterna di Latina, Comiso, Greccio, Cordignano, Ronciglione, Foiano della Chiana, Porcari, Viareggio, Lucca, Gaeta, Introdacqua, Jacurso, Villafranca in Lunigiana, Labro, Lenola,Macerata Feltria, Melfi, Messere Raimondo, Mofusco, Montalto Uffugo, Monte Compatri, Novi Velia, Pescara, Pescosolido, Pizzoli, Poggio Bustone, Pollenza, Pontecorvo, Quinto di Treviso, Rieti, Ronciglione, Sale, San Vito Chietino, Sanremo, Sant’Elia Fiumerapido, Sonnino, Sora, Taviano, Termoli, Treviso,Vernole, Veroli, Casapulla, Monfalcone, Fara in Sabina, Montignoso, Salcito, Roccaraso, Ronciglione.

Ci fermiamo ai primi 50 casi ma possiamo garantire che sono migliaia i comuni segnalati alle autorità. Centinaia di loro hanno revocato le autorizzazioni senza la necessità di arrivare nei tribunali.

Riteniamo di stare svolgendo un egregio lavoro sindacale, non dispendioso, utile soprattutto alla Categoria, agli operatori rispettosi delle leggi e – perché no – alla credibilità di una Repubblica che è ancora – lo ripetiamo – uno Stato di diritto.
E tutto questo, consci che il sindacato abbia il dovere di collaborare con autorità e istituzioni, senza trasformasi però in uno studio legale o nel supplente delle autorità (anche se certa latitanza, ci impone di doverci attivare).

Un ringraziamento particolare va a tutti quei Colleghi che silenziosamente e con umiltà hanno collaborato e continuano a farlo, per la causa, gratuitamente e unicamente per spirito di giustizia e di servizio.

Uritaxi
Unica CGIL

Ultima modifica: 26 Aprile 2016