La crisi dovuta alla pandemia ha creato non pochi problemi ai tassisti newyorkesi, già flagellati dalla politica distruttiva delle multinazionali del trasporto su strada. Ma come evidenzia l’articolo, il covid ha fatto emergere con una forza propulsiva ancora più spiccata determinati lati oscuri di questi colossi della mobilità.

Come fosse una commedia di black humour dai risvolti masochisti, gli algoritmi strangolatori delle tanto decantate app di ride hailing e di ride sharing hanno portato ad un ulteriore innalzamento dei prezzi delle corse proprio in un momento già critico per l’utente, che ha visto erosa la sua capacità di produrre reddito a causa dell’impatto economico negativo dato dallo stato di emergenza.Se già prima della crisi i prezzi di una corsa erano soggetti ad oscillazioni a dir poco folli, a causa dei suddetti algoritmi, ora l’inarrestabile corsa verso l’alto ha portato i consumatori a porsi domande che forse già balenavano da tempo nelle loro menti: “perché devo subire tutto questo? E se facessimo un passo indietro?”Si riscopre che ciò che superficialmente è stato bollato come vecchio, in realtà è più nuovo ed affascinante di quanto possa sembrare.

Una tariffa stabilita a livello pubblico, che tuteli da ogni imprevisto e che non cambi in base al momento della giornata od alle condizioni atmosferiche, alla fine non è poi cosi male. Il fascino ingannevole di tanti aspetti della modernità, che pretende di dirci con certezza che possiamo avere tutto e subito, alla fine ci ha traditi.Per questo come nella moda, nel cinema, nel cibo si torna a riscoprire il passato ed a farne tesoro.Oltre al non poco importante aspetto economico, la chiave psicologica è fondamentale ed è forse ciò che più colpisce dell’articolo. Riscoprire la naturalezza del gesto di fermare un taxi al volo, oppure godersi una piacevole chiacchierata con il “driver” senza l’ansia di doverlo valutare asetticamente con una stellina, torna finalmente ad essere una cosa magnifica che ci consente di toccare nuovamente la realtà con mano, senza filtrarla attraverso uno schermo.

Con questo non c’è nessun rigetto in toto della modernità, ma appare ora più che mai evidente che è improrogabile un recupero del senso della misura, sia ponendo un argine a chi vuole radere al suolo ogni forma di tutela economica lasciandola alla mercé del mercato, sia riconsiderando il lato umano e psicologico delle azioni.Invitiamo per questo alla lettura del seguente articolo, che offre una visione prospettica molto interessante.

Per l’Ufficio Studi Uritaxi, Ivo Speziali

Ultima modifica: 30 Agosto 2021