Uno scontro di ‘vedute’ sulla tariffa a fine corsa notturna, tra un tassista e un passeggero, riporta alla mente il dramma di Gino Ghirelli, in coma da luglio scorso, picchiato da due giovani dopo un diverbio. Il tassista ha infatti raccontato alla polizia di aver subito un tentativo di aggressione, la notte scorsa in via Palazzuolo da un tedesco che avrebbe tentato di colpirlo con pugni alla testa perché il costo della corsa, 50 euro, era secondo lui eccessivo. Il conducente ha cercato di schivare i colpi che gli arrivavano da dietro ed è sceso dal taxi chiedendo aiuto al personale della sicurezza della discoteca ‘Space Electronic’ dove aveva recapitato il turista tedesco.

E’ intervenuta la polizia che ha sentito i due protagonisti, i quali hanno reso versioni divergenti. Solo l’antefatto è certo. Il turista, 51 anni, ha chiesto al tassista di essere portato in un locale fuori città; arrivato il taxi a destinazione, ha cambiato idea forse non ha trovato di suo gradimento il locale dov’era stato portato. Ha chiesto allora al tassista di essere portato in un altro locale notturno. Il taxi ha fatto dietrofront e s’è diretto di nuovo verso il centro. Fino ad arrivare in via Palazzuolo. Costo della corsa, sui 50 euro.

Dice il tassista che il turista si è arrabbiato e che, da dietro, ancora seduto sul sedile posteriore, avrebbe tentato di tirargli pugni in testa. Lui si è difeso alla meno peggio ed è sceso dalla macchina, chiedendo aiuto a un addetto alla sicurezza della discoteca, intervenuto a difesa del tassista. IL TURISTA tedesco, ascoltato dagli agenti, ha negato di aver cercato di picchiare il tassista, rifiutandosi però di pagare il conto della corsa: rischia una denuncia per insolvenza fraudolenta. Gli agenti hanno effettuato verifiche sul tassametro montato sulla vettura, risultato in regola. Sentito dagli stessi, l’addetto alla sicurezza avrebbe confermato la sua versione agli agenti. L’EPISODIO ripropone la questione sicurezza dei tassisti, specie durante il lavoro notturno, questione che l’estate scorsa – proprio dopo il drammatico pestaggio subito da Ghirelli – quattrocento conducenti sfilarono in corteo (organizzato dalle cooperative di taxi) per chiedere appunto più sicurezza. All’epoca parlarono di 8 aggressioni negli ultimi tre mesi compresa quella dagli esiti più drammatici, in seguito la situazione ha registrato altri fatti analoghi, per fortuna assai meno gravi. Tra le richieste dei tassisti rivolte alla città, «di avere rispetto della pericolosità e del livello di usura del nostro lavoro».

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Ultima modifica: 18 Aprile 2018