564-msAltro che Uber. In attesa che anche a Venezia scoppi la protesta contro la “app” che permette a
tutti di diventare tassisti, in città c’è un problema vecchio come il mondo, vien quasi da dire analogico, ed è
quello degli abusivi. A Mestre e Venezia sono sempre di più i «taxi fai da te» che si fanno beffe delle regole e
che lavorano senza paura davanti alle stazioni dei treni, a dimostrazione, quasi ce ne fosse bisogno, che
ormai in città per ogni attività lecità c’è anche il suo doppio illegale, soprattutto quando si parla di turismo:
negozi, ambulanti, b&b, ristoranti, guide turistiche e, appunto, tassisti. «Quando abbiamo segnalato il
problema, i vigili hanno cominciato a dare le multe a noi», racconta Gabriele Stevanato, combattivo
presidente della cooperativa Radiotaxi. Da tempo i tassisti sono ai ferri corti con i vigili urbani per via delle
multe a loro dire ingiuste e comunque motivate dalla necessità di difendere il “territorio”, soprattutto nell’area
della stazione a Mestre. Stevanato racconta infatti che da quando è stata realizzata la piazzola di sosta per i
bus di Atvo, in pochissimo tempo sono arrivate anche le auto degli abusivi, che aspettano i turisti in uscita
dalla stazione. «Colpa della nuova cartellonistica che li fa uscire lì», spiega il presidente di Radiotaxi. «Sono
7-8 abusivi, anche stranieri, che chiedono i nostri stessi soldi, talvolta di più. Un mese fa ho presentato ai
vigili un esposto dettagliato, vediamo che succede». Gli abusivi, operativi soprattutto di sera, entrano nella
zona di sosta di Atvo e aspettano. Capita anche che scendano nei sottopassi della stazione in cerca di clienti.
Quando hanno notato l’andazzo, i tassisti hanno provato a fare la stessa cosa: con le loro auto si posizionavo
nell’area Atvo e aspettavano i clienti. Per tutta risposta sono arrivate le multe dei vigili, a quanto pare
inflessibili. «Con la nostra azione di disturbo – dichiara Stevanato – avevamo allontanato gli abusivi. I vigili ci
multavano per divieto di sosta e perchè operavamo fuori dai nostri spazi. Noi abbiamo fatto ricorso, portando
le nostre ragioni, vedremo come andrà a finire». Per quanto riguarda Mestre, i tassisti dicono che i problemi
di oggi sono in realtà problemi vecchi, mai risolti dalla vecchia amministrazione comunale. «Chiediamo a
Brugnaro d’intervenire per ripristinare la legalità», dice Stevanato, che poi ha anche un’idea per tagliare
subito la testa al toro: «A Mestre servono due aree di sosta per i taxi: una davanti alla stazione e una nella
piazzola Atvo». Ma gli abusivi sono anche a Venezia, e come potrebbero mancare. Solo che qui il problema
si ricollega addirittura al tanto discusso ampliamento dell’hotel Santa Chiara. «A causa del cantiere abbiamo
perso due posti davanti al ponte», ricorda il presidente dei tassisti veneziani. «I lavori sono finiti, ma i posti
non sono tornati indietro e credo che non succederà mai». Al posto loro, ecco gli abusivi. «Si piazzano
davanti al ponte della Costituzione e gridano «Taxi! Taxi!», ovvio che la gente ci sale». E così, nel “Grand
Prix” Venezia, gli abusivi partono in prima fila. Sempre.

Ultima modifica: 19 Agosto 2015