Vita sempre più dura per i tassisti. Il 20 marzo avevano scioperato in blocco a Milano per protestare contro Uber, il nuovo servizio americano, arrivato ormai nella metropoli lombarda e anche a Roma, con cui si può prenotare da qualsiasi punto della città un’auto con conducente, mediante un’app su smartphone, e pagarla come fosse un taxi.

Da pochi giorni è infatti attivo anche il servizio Taxifree, disponibile sul web e anche con una app per iOS e Android, con cui il cliente che ha bisogno di un passaggio può impostare un percorso e scatenare un’asta, possibilmente al ribasso, tra i vari conducenti iscritti al circuito. Un modo per risparmiare su tariffe, quelle delle auto private, di solito notevolmente più alte rispetto a quelle dei taxi, che però finisce per aggiungere nuova concorrenza ai danni di chi conduce auto pubbliche. Il servizio di intermediazione questa volta però non è nato in California, ma a San Giuliano Milanese, ed è l’iniziativa di MilanotaxiOK, una società che a dispetto del nome gestisce noleggio con conducenti, e che sta tentando di allargare la rete di collaboratori oltre quelli milanesi a driver di altre città: hanno già aderito driver di sparsi su tutto il territorio nazionale, da Trieste a Catania e Palermo, da Torino alla Puglia.

Quanto al funzionamento, i clienti se non sono soddisfatti del prezzo finale d’asta degli autisti, raggiunto in un tempo che varia a scelta di chi lo chieda da 30 minuti a 2 ore, possono rinunciare all’offerta, ma se accettano devono pagare una quota pari al 5 per cento del prezzo (in questa fase ancora gratuita) al gestore della app, che a fronte dell’incasso cerca di tutelare i passeggeri verificando che gli autisti dispongano delle apposite licenze e siano affidabili.

La polemica scatenata dai tassisti contro Uber, anche col gruppo Facebook Uber, NO thanks è basata sul fatto che la società infrangerebbe la legge, perché prevede un costo orario o chilometrico calcolato dalla app e quindi con una sorta di tassametro non omologato e permette l’uso di auto che sostano in spazi pubblici, cosa che è consentita solo ai taxi. Taxifree per evitare ogni polemica cerca di ovviare a questi inconvenienti che hanno causato problemi ad Uber anche negli Usa, perché prevede un prezzo concordato a priori dai contraenti e l’utilizzo di veicoli che partono esclusivamente da un’autorimessa, come accade di solito per le vetture con conducente.

 

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Ultima modifica: 20 Giugno 2017