bitta_34«Se si chiude, si chiude per tutti. Altrimenti non va bene». Mal comune, mezzo gaudio. Loreno Bittarelli, presidente storico del 3570 e numero uno di UriTaxi, non urla allo scandalo di fronte alla possibile pedonalizzazione completa di via dei Fori Imperiali, ma ci tiene a sottolineare che «da lì non deve passare nessuno, nemmeno i risciò abusivi».

Bittarelli, questa proposta sembra andare ancora una volta contro i tassisti. Che ne pensa?

«Ma alla fine noi siamo più favorevoli alla pedonalizzazione completa, che avrebbe un senso, rispetto a questo ibrido che c’è stato finora. Oggi passano autobus inquinanti, che producono smog atmosferico e acustico, mentre non possono ad esempio passare i taxi elettrici che sotto i 30 km/h non vanno nemmeno a benzina. Dunque, se si dice che non passa più nessuno, risciò compresi, allora va bene. Ma devono fare un marciapiede alto un metro, una pedonalizzazione vera. Diversa è la concorrenza sleale rispetto a un cliente che da via del Corso vede il Colosseo, ma poi noi siamo costretti a fare giri enormi facendogli pagare di più quando può prendere l’autobus o, peggio, il risciò».

I risciò, ad esempio, vengono considerati come le biciclette, dunque potrebbero accedere?

«E già così non va bene. Ripeto: o tutti o nessuno. Altrimenti poi vogliamo passare anche noi. Inizialmente ci eravamo opposti proprio perché venivamo discriminati, messi alla stregua degli automobilisti privati. Ora chiudere per tutti potrebbe avere un senso. Speriamo che i controlli vengano fatti adeguatamente».

Pensa che come ultimo atto Ignazio Marino avrebbe potuto esaminare provvedimenti più concreti? Ad esempio sulla lotta all’abusivismo?

«Ormai non credo che possa fare più di tanto, quel che è fatto è fatto, il tempo suo è passato. Da un lato ci fa anche tenerezza, ma dall’altro purtroppo ha prodotto troppi annunci e pochi fatti concreti per la città. È stato inconcludente, oggettivamente non ha cambiato nulla. Anzi, alcune situazioni si sono aggravate».

Lei in passato si è candidato in politica, in Senato con le liste di Fratelli d’Italia. Immagina un suo futuro al servizio della città di Roma?

«No, non ci penso neanche lontanamente. Mi è bastata una volta».

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Ultima modifica: 15 Ottobre 2015