È tutta tedesca l’alleanza stretta sa Bosch, gigante della componentistica automotive, e Daimler, gruppo proprietario del marchio Mercedes, per lo sviluppo della tecnologia dedicata ai servizi di trasporto pubblico metropolitani: in ballo c’è il servizio taxi a guida autonoma, che potrebbero essere realtà già nel 2020.

L’idea di base è che fra qualche anno la clientela possa prenotare l’auto direttamente dal proprio smartphone, via app, facendosi raggiungere in un determinato luogo per poi farsi portare in un altro: esattamente come avviene oggi con i taxi guidati da conducenti in carne e ossa, in futuro rimpiazzati dalla guida autonoma. Un fenomeno che a lungo termine sembra poter far collimare gli interessi di tassisti e Ncc nostrani in una sacra alleanza contro il pericolo estinzione.

L’autonomous driving griffato Bosch-Daimler dovrebbe toccare i livelli 4 e 5, i più alti della scala Sae, di cui avevamo scritto qualche settimana fa. Recentemente Bosch ha stretto un’alleanza anche con la californiana Nvidia per lo sviluppo di processori in grado di elaborare la mole di dati – proveniente da telecamere, radar, lidar e GPS, periferiche indispensabili per la guida autonoma – generati dalle vetture col pilota automatico.

Le intenzioni di Mercedes per la mobilità del domani sono invece state chiarite a inizio 2015, con la presentazione della Mercedes F015 Luxury in Motion (nella foto qui sopra), un salotto su quattro ruote con poltrone anteriori girevoli verso il centro dell’abitacolo, pronto a scarrozzare 4 passeggeri fra una chiacchiera e un caffè. Che il vero lusso del futuro diventi quello di poter stringere un volante tra le mani?

 

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Ultima modifica: 6 Aprile 2017