Da: https://www.businessinsider.es/ceo-free-now-espana-apuesta-uberizar-sector-taxi-1148911

Traduzione UFFICIO STUDI URITAXI a cura di Ivo Speziali

 10 Novembre 2022

Isabel García Frontera, CEO di Free Now in Spagna, conferma che i settori operano ancora con un margine di incertezza, nonostante il fatto che la guerra dei taxi e del VTC sia entrata in una nuova era dal primo ottobre con la fine del cosiddetto Decreto Abalos*.

“C’è un po’ di incertezza e manca chiarezza. Oggi siamo in attesa di vedere come le singole comunità regolamenteranno il fenomeno, ma le modifiche non sono ancora state implementate al 100%. Man mano che l’accesso alle autorizzazioni VTC diventa più complicato, sarà necessario scommettere sul settore taxi”, afferma la CEO.

Free Now, che ha appena celebrato il suo decimo anniversario in Spagna, annunciando la sua espansione in una dozzina di città nei prossimi mesi, chiede “maggiore flessibilità” nel settore affinché i taxi assomiglino un po’ di più a Uber ed ai VTC, attraverso tariffe dinamiche e la possibilità di circolare 24 ore su 24 senza giorni di riposo.

Aggiunge: “Abbiamo sempre difeso la concorrenza leale. Ciò che non possiamo ammettere sono regole del gioco molto diverse, dove da un lato, c’è poca o nessuna regolamentazione, come nel caso dei VTC, e dall’altra una iper-regolamentazione”.

La multinazionale tedesca esclude, ancora una volta, la possibilità di ingresso nel business dei VTC in Spagna. Questo, pur essendo uno dei maggiori operatori del settore in Europa, facendo  oltretutto parte della lobby Move EU a Bruxelles, insieme alla concorrenza Uber e Bolt.

“Ad oggi non è possibile entrare nel business del VTC. Da quando siamo arrivati ​​in Spagna qualcuno ha affermato che saremmo entrati nel settore VTC, ma noi continueremo come abbiamo sempre fatto”, rimarca il direttore generale di Free Now in Spagna.

Isabel García Frontera fa il punto durante l’intervista a Business Insider Spagna, dopo un decennio all’insegna della digitalizzazione. All’inizio Free Now doveva pubblicizzarsi alle stazioni dei taxi con l’ausilio di un iPhone per spiegare ai tassisti in cosa consisteva l’app, in puro stile Travis Kalanick, e condurre una feroce guerra con Cabify, Bolt, Uber e compagnia.

La battaglia di adesso invece, è diventare una super-app.

Free Now è stata infatti, una delle prime app ad aderire al trend di riunire diversi servizi di mobilità nella stessa interfaccia: dal 2019 propone taxi, biciclette ed auto condivise.

È una gara che ha visto partecipare tutte le piattaforme del settore, da Cabify a Bolt, passando per la stessa Uber o addirittura la stessa Renfe. Il futuro della mobilità è quello di creare l’aggregatore definitivo, un all-in-one, dato che ogni segmento rappresenta separatamente un business poco redditizio.

A differenza di molti dei suoi concorrenti, Free Now non possiede auto, non assume autisti e nemmeno possiede biciclette proprie. È un intermediario ed il suo modello di business consiste nel guadagnare attraverso le commissioni che addebita ai suoi collaboratori per l’integrazione di questi servizi nella sua applicazione. Nel caso dei tassisti, la piattaforma addebita una commissione del 12,5% sul prezzo del viaggio, una percentuale che secondo García Frontera non aumenterà, nonostante il complicato scenario macroeconomico. Attualmente, più di 24.000 tassisti sono registrati nell’app, secondo i dati dell’azienda stessa.

“Flessibilizzare, non liberalizzare”

Quando García Frontera parla di flessibilità, non si riferisce alla liberalizzazione, ma ad una “minore rigidità” in questioni come la dimensione dei loghi o dei marchi che i tassisti possono apporre sui loro veicoli od il numero di ore che possono trascorrere alla guida di un taxi

“I veicoli VTC con autisti diversi, ovviamente, possono essere utilizzati 24 ore su 24. Il taxi invece ha dei periodi di svincolo, ha dei turni, ha degli orari. Diciamo sempre che la regolamentazione deve riguardare la persona ma non il veicolo, in modo da poter massimizzare l’investimento che si è fatto godendo di doppi turni ed utilizzare sempre di più il taxi “, afferma García Frontera.

Un altro problema è il prezzo della corsa, poiché, secondo la CEO, il prezzo non è regolamentato in tutte le città spagnole, cioè che il cliente non può sapere con certezza in anticipo il costo del viaggio che sta per fare.

Questo è qualcosa che i VTC incorporano e che in effetti li caratterizza.

Inoltre, le richieste di García Frontera sono in linea con quanto recentemente promosso dalla presidente della Comunità di Madrid Isabel Díaz Ayuso, in vista del 2023: un nuovo regolamento che consentirà la circolazione dei taxi 24 ore al giorno e tutti i giorni della settimana nella capitale.

Da Free Now sostengono anche che è necessario “rendere le tariffe più flessibili” facendole variare a seconda dell’offerta e della domanda, cosa che i taxi attualmente non possono fare, ma i VTC al contrario si.

Ciò significa, ad esempio, che in una notte di fine settimana il prezzo del servizio può aumentare notevolmente nei centri delle grandi città. Come accadde nel caso del Festival MadCool di Madrid, dove il prezzo del viaggio di ritorno con Uber ha comportato costi 5 volte maggiori di un giorno normale, come ha raccontato El País nei suoi articoli.

“Non vogliamo che si tratti di un prezzo totalmente libero perché non darebbe garanzie a tassisti e passeggeri, ma c’è bisogno di una certa flessibilità. Che consenta oscillazioni in alto o in basso a seconda dell’offerta e della domanda”, afferma García. “Queste sono rigidità che rendono molto difficile competere”.

“Ci sono però altre cose che penso siano molto buone: come avere una patente apposita per guidare un taxi, che il tuo background sia controllato, che devi dimostrare di conoscere la città, la lingua e una serie di cose che fanno che tu sia un pilota professionista, per esempio”.

“In tal caso, penso che sarebbe giusto che anche i VTC si conformino a questo”, aggiunge.

* NOTA: moratoria di quattro anni che ha consentito ai VTC di operare liberamente in attesa delle regolamentazioni delle singole comunità.

Ultima modifica: 16 Novembre 2022