765-abNel regno del sindaco-sceriffo Ciro Borriello esiste una categoria di criminali della strada praticamente immune da qualsiasi tipo di controllo o verifica: si tratta dei conducenti dei (falsi) taxi collettivi, il servizio di trasporto pubblico ideato dall’amministrazione comunale targata Valerio Ciavolino per regolarizzare gli storici pulmini abusivi e diventato – in pochi anni – una vera e propria croce per gli automobilisti di Torre del Greco.

Costretti quotidianamente a sopportare i disagi provocati dalla sosta selvaggia dei conducenti dei taxi collettivi a caccia di clienti: disagi oggi ingigantiti dalla presenza di decine di cantieri per il restyling del centro storico, già capaci di mandare in tilt la viabilità all’ombra del Vesuvio.

I risultati delle angherie dei «padroni delle strade» sono sotto gli occhi di tutti, eccetto delle forze dell’ordine – a partire dagli agenti di polizia municipale guidati dal comandante Salvatore Visone – chiamate a garantire la legalità sul territorio: una piaga segnalata in diverse occasioni ai caschi bianchi del comando di largo Costantinopoli e agli stessi fedelissimi del sindaco-sceriffo Ciro Borriello.

Non a caso, la questione dei taxi collettivi – a oggi affidata al capogruppo del Partito Repubblicano, Ottavio Bello – è finita sul tavolo della discussione di diverse commissioni consiliari di palazzo Baronale. Senza risultati.

Eppure, esiste un regolamento che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo, visto il reale funzionamento – disciplinare le linee degli ex pulmini abusivi, formalmente chiamati a «coprire» l’intero territorio cittadino e a rispettare tutta una serie di norme relative alla sosta e allo stazionamento.

 

Ultima modifica: 6 Agosto 2015