379-boPoco più di un mese fa il «Kiss & ride», il parcheggio sotterraneo per la sosta breve della stazione dell’Alta
Velocità, ha compiuto un anno dall’apertura alle auto private. Fino a febbraio 2015 potevano accedervi solo
taxi e auto pubbliche. La sosta consentita ai privati per caricare e scaricare i passeggeri è di massimo 15
minuti. Ma in realtà nessuno controlla che gli automobilisti non sgarrino. Diciamolo subito: se sai già dov’è
l’entrata su via Svampa, se devi essere accompagnato in stazione o prendere qualcuno che arriva con un
treno Alta Velocità, se non hai una macchina a gpl, se non sei in moto, l’utilizzo è estremamente comodo.
Soprattutto se confrontato al traffico di viale Pietramellara per l’ingresso principale alla stazione da piazza
delle Medaglie d’Oro. Una comodità legata, però, a molti «se». Sarà per questo che ieri mattina, ad
esempio, martedì dopo Pasquetta, giorno presumibilmente «rosso» per i rientri, tra le 12.15 e le 13.45, in
un’ora e mezza, abbiamo contato 15 automobili private entrare in questa corsia preferenziale di accesso ai
binari. C’è da dire che la segnaletica scarseggia ancora: gli unici cartelli stradali si trovano su via Fioravanti,
all’angolo con via Tiarini, e in via Franco Bolognese.
Tra i punti a favore del suo utilizzo, c’è anche il fatto che all’uscita, su via Serlio per le auto private, nessuna
sbarra e nessun contatore verifica se, effettivamente, la sosta è durata 15 minuti. Ma questo porebbe
essere un incentivo iniziale per agevolare l’utilizzo del «Kiss & ride» da parte dei privati.
Per i taxi, poi, è tutta un’altra storia. Se per Vincenzo, tassista bolognese, il «Kiss & ride» è «un posto
terrificante», per i passeggeri può risultare invece molto comodo trovare cinque o sei taxi sempre liberi,
invece di dover affrontare code spesso lunghissime in piazza delle Medaglie d’Oro. «Dobbiamo garantire il
servizio e quindi la zona è sempre coperta – spiegano i tassisti -, ma nessun collega è felice di stare qui. I
binari serviti sono solo tre, non c’è tutta questa affluenza. Poi ci sono momenti di punta e altri di stallo. Ma
se devi stare fermo ad aspettare non si può fumare, non si può prendere un caffè, non c’è un bagno». C’è
da dire che, anche per i passeggeri della linea storica, se non si viaggia con un bagaglio pesante, la scelta
di attendere in fila un taxi davanti all’ingresso principale, piuttosto che attraversare il passaggio sotterraneo
e trovarlo quasi sempre disponibile al «Kiss & ride» è dettata o da irrazionalità o da ignoranza sull’esistenza
dell’alternativa.
Il problema più grosso per i tassisti, però, è che nel sotterraneo la radio non funziona. «Bisognerebbe
installare – spiega uno di loro – due ripetitori Gprs, uno per ogni canale, ma serve un nulla osta di Grandi
Stazioni. C’è un rimpallo di responsabilità tra cooperative e Trenitalia». Nel frattempo, se un tassista è
fermo nel parcheggio sotterraneo e arriva in centrale una chiamata da via Carracci angolo via Matteotti, ad
esempio, non può sentirla. Altro tasto dolente: chi ha l’auto alimentata a gpl non può accedere al «Kiss &
ride» per motivi di sicurezza. Trenitalia fa sapere che in media ogni giorno si registrano 1.200 passaggi
auto, di cui un terzo di mezzi privati: meno dell’1% dei 159.000 passeggeri che in media ogni giorno
transitano dalla stazione di Bologna. A febbraio 2015, quando il «Kiss & ride» è stato aperto alle auto
private, se ne registravano 1.300 solo di taxi e auto blu.
 

 

 

 

Ultima modifica: 30 Marzo 2016