Il presidente di Uritaxi spara a zero: «Fate rispettare le regole»
I Tassisti sul piede di guerra, contro Uber e gli ncc abusivi. Un cavallo di battaglia anche sul territorio. Uber, però, sul capoluogo toscano non c’è più. Il consorzio CapCosepuri ribadisce che il lavoro degli ncc è regolare.
Secondo Claudio Giudici, presidente di Uritaxi Toscana, l’abusivismo è un problema, per i tassisti e per tutti gli ncc che operano nelle regole.
Perché protestate?
«Cè una legge delega con cui si dà incarico al ministero dei Trasporti e a quello dello Sviluppo Economico di rivedere la normativa del settore. Invece è stato inserito di nascosto nel Milleproroghe l’emendamento di un senatore, che rischia di fare azione di lobbying, con il quale si sana chi fino ad oggi ha operato violando le leggi».
L’illegalità é un problema anche a Firenze?
«Certo. Ed è talmente presente, qui come nel resto d’Italia, che questo emendamento arriva proprio per sanare questa situazione. Abbiamo denunciato una quarantina di Comuni sui quali operano a volte cinque, a volte 1 O o 15 autisti ncc che non rispettano la normativa e che recano danno non solo ai tassisti, ma anche ai professionisti ncc che operano nel rispetto delle leggi. Che ci sono, e sono tanti, e che vorremmo collaborassero nel costituire con noi un tavolo della legalità, insieme al nuovo assesso Cecilia Del Re e agli albergatori>> .
Perché gli albergatori?
«Perché ancora non c’è trasparenza tariffaria negli alberghi, dove si propone esclusivamente il servizio ncc senza far sapere ai turisti quanto spenaono se prenaono 11 taxi>>.
Farete nuove iniziative di protesta?
«Vediamo come va l’incontro con il ministro. Ci aspettiamo però che valga il principio della serietà istituzionale. Non si può pensare di dire delle cose ai sindacati e poi non mantenerle. Se si scolla il rapporto di fiducia tra cittadino e istituzioni si va verso il caos».
Si riferisce al Comune di Firenze?
«Domani (oggi, ndr) ci doveva essere la presentazione dei nuovi taxi elettrici, ma i tassisti che hanno vinto il concorso non ci saranno. Vivono nell’incertezza. Il loro è un atto di protesta contro quello che sta accadendo a Roma, ma anche contro le promesse non mantenute dell’amministrazione. A distan7Àl di 18 mesi dall’impegno del Comune, le colonnine non ci sono. I 70 tassisti hanno fatto un investimento di oltre 200mila euro, il doppio di quello che serve complessivamente – circa lOOmila euro – per installare le quattro colonnine di ricarica».
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Ultima modifica: 20 Febbraio 2017