Vi riportiamo la trascrizione in italiano delle slides relative all’intervento del presidente nazionale Uritaxi, Claudio Giudici.

Il servizio taxi in Italia - presentazione a Atene versione lingua italiana

Di seguito la trascrizione in italiano del successivo intervento di conclusione della conferenza:

Cari amici, in questi anni molti di noi hanno avuto incontri con le istituzioni europee per far comprendere loro le caratteristiche del servizio taxi, in particolare confrontandolo con l’offerta delle piattaforme delle multinazionali. Vado subito al sodo: l’ingiustizia più profonda che la società attuale sta consentendo nel nostro settore è che il principio basilare delle “stesse regole nello stesso mercato” venga violato dall’arrivo di multinazionali nel settore del trasporto passeggeri! L’ingiustizia è tanto più grave se si pensa che i piccoli, cioè i tassisti, sono costretti ad adempiere ad obblighi di servizio pubblico per la giusta tutela del consumatore, mentre i grandi, cioè le multinazionali, ne sono esenti. “Siamo solo fottutamente illegali!” è stato dichiarato come emerge dallo scandalo “Uberfiles”.

Quando ho incontrato DGMove nel 2017, ho subito capito che non c’era la volontà di regolamentare le piattaforme in Europa. Questo mi preoccupava molto, perché questo avrebbe significato lasciare libere le multinazionali di essere “fottutamente illegali”! Lo scorso maggio ho incontrato nuovamente la DGMove, per discutere con essa la Comunicazione della Commissione Europea del 2 febbraio scorso. Come ho avuto modo di dire al Direttore di DGMove Mr. Kristian Schmidt, quella comunicazione, pur non essendo giuridicamente vincolante, esprime un indirizzo che recepisce in pieno la volontà di Move EU, l’associazione tra Uber, Freenow e Bolt.

Quindi cosa hanno fatto le multinazionali? Si sono unite per rafforzare la loro capacità di lobbying. E se l’hanno fatto loro, come possiamo pensare che non dovremmo farlo noi?

Credo infatti che ci possano essere molte richieste in comune tra tutte le associazioni di rappresentanza del settore taxi in Europa. Cito solo quelli che ritengo i principali, attraverso un quadro normativo di intervento:

1. una regolamentazione delle piattaforme che vieti di aumentare la tariffa amministrata del tassametro a danno dei clienti, e di usufruire del settore PHV [ndr, n.c.c. per l’Italia] come se fossero taxi: quindi i PHV devono avere l’obbligo di sostare in garage, perché altrimenti sarà molto facile per loro essere una seconda flotta di taxi con regole a favore loro e delle multinazionali, ma contro il settore dei taxi che ha tariffe amministrate a tutela dei clienti.

2. È inoltre necessario che l’UE obblighi gli Stati membri al rispetto delle clausole di non concorrenza stabilite dalle organizzazioni economiche (cooperative, consorzi, società di tassisti) al fine di garantire la sopravvivenza di queste, e quindi l’esistenza di una pluralità di soggetti. Infatti, senza l’esistenza di questa clausola, queste realtà verranno progressivamente “mangiate” dalle multinazionali grazie alla loro potenza finanziaria che permette loro di praticare il dumping.

3. I pagamenti elettronici devono essere esenti da commissioni per i taxi (come accade per i distributori di benzina in Italia) perché, avendo una tariffa amministrata, i taxi non hanno la possibilità di addebitare i costi di commissione al cliente, come per le attività a prezzo libero.

4. Infine, data la necessità del Green New Deal, i singoli Stati devono presentare incentivi importanti sia in termini di contributo che infrastrutturali, per la conversione del parco auto da auto a combustione ad auto elettriche.

Senza la pretesa di essere stato del tutto esaustivo, ma anzi certo che ci siano altre cose da aggiungere, voglio concludere lasciandovi quella che per me è stata una lezione, che in Italia abbiamo imparato in tanti anni di lotta: solo attraverso l’unità dei lavoratori, organizzati attraverso i sindacati e le associazioni di rappresentanza, potremo difendere il settore dei taxi, il concetto di servizio pubblico, lavorare, e continuare a far sì che i taxi europei siano un servizio efficiente con oltre l’80% di gradimento, e gli operatori del settore abbiano condizioni lavorative ed economiche dignitose e libere.

Ultima modifica: 2 Gennaio 2023