Avevamo chiesto una chiara presa di posizione politica da parte del M.I.T., ed oggi il Viceministro Rixi ci pare aver ribadito l’impegno politico che fino ad oggi ha contraddistinto il suo lavoro, a partire dalla famosa notte del 22 dicembre 2018.

Il Viceministro, dopo l’assenza del 2 aprile scorso, ha tenuto a ribadire il proprio impegno personale, ministeriale e governativo sul tema del trasporto pubblico non di linea, ricostruendo l’intero iter intrapreso fino ad oggi. Non ha esitato però a ravvisare colpe anche all’interno della Categoria, con un messaggio così riassumibile (parole non testuali): 

Il M.I.T. si è speso per il ripristino della legalità, ma si trova ad operare circondato da autorità indipendenti, enti e istituzioni di varia natura, soggetto a pressioni provenienti da più parti. ‘Qualcuno’ ha ambito a spostare, al fine di accelerare i tempi, l’approvazione del d.l. dal 143 al 135. Questo ha comportato lo slittamento dei termini per le sanzioni e creato ulteriori tipi di problematiche”.

Il j’accuse che Rixi ci rivolge lo condividiamo, ma non riteniamo di esserne i diretti destinatari, visto che in audizione alla Commissione trasporti della Camera, avevamo proposto i nostri emendamenti di modifica, che però non sono mai stati presi in considerazione, proprio per l’improvvisa accelerazione subita dal procedimento di conversione, col passaggio dei contenuti del d.l. 143 nel d.l. 135 (decreto semplificazione). Fra l’altro, quegli emendamenti, sono stati ribaditi anche oggi dall’avv. Facciotti sia per U.R.I. che per Uritaxi.

Ma il Viceministro ci ha rivolto anche un’altra accusa/suggerimento: “Il mondo ncc si è presentato unito intorno ad un ristretto numero di tecnici, voi questo non lo avete fatto!”. Anzi, da parte nostra, aggiungiamo che durante questa vertenza, se già eravamo partiti in tanti (circa 25 sigle), siamo aumentati di altre 4-5 sigle. Ribadiamo dunque l’auspicio che già dalla vertenza col precedente Governo, rivolgiamo all’intera Categoria, con comunicazioni scritte e video più volte ripetute, ma purtroppo talvolta oggetto di più dannoso che inutile sarcasmo e dileggio: ritrovare l’unità, un minimo comune denominatore, già dall’individuazione di un ristretto numero di tecnici per dare finalmente concretezza agli elementi applicativi della legge di conversione 12/2019.

Il Viceministro dichiarando (parole testuali) di veder “più facile modificare la circolare degli Interni che non lo slittamento delle date dovuto alla decadenza del d.l. 143/18” ha dato un’accelerata ai lavori, individuando per il prossimo 24 aprile un incontro su questo tema. Ma questa accelerata, dobbiamo saperla dare anche noi. Il tempo ci sta dicendo che sia il pregiudicare l’unità strumentalmente ad interessi esterni alla Categoria (economici o politici o personali che siano), sia il pregiudicarla perché incapaci di accettare mediazioni, stia palesando tutta la sua nocività per i tassisti italiani.

Uritaxi, come già comunicato direttamente al Viceministro Rixi in data 7 febbraio, individua nella persona dell’avv. Leopoldo Facciotti il tecnico chiamato a rappresentare le nostre posizioni in merito a: a) correzione della circolare degli Interni oggetto delle rivendicazioni in corso, b) determinazione del registro elettronico nazionale, c) stesura del foglio di servizio, d) condivisione del D.P.C.M. sulle piattaforme.

Claudio Giudici
Presidente Nazionale Uritaxi

Ultima modifica: 17 Giugno 2021