www.uritaxiL’altra notte in largo Cairoli tre persone sono venute alle mani, due tassisti e un conducente di Uber. Nessuno è rimasto ferito e le forze dell’ordine, subito intervenute dopo la segnalazione di alcuni cittadini allarmati, hanno trovato i tre che stavano discutendo.

Alle origini del diverbio motivi legati allo svolgimento del servizio di trasporto passeggeri. Un nuovo episodio arrivata dopo un’estate di tensione che ha visto anche la concessione della tutela delle forze dell’ordine all’amministratrice delegata della multinazionale che ha inventato l’app che tanto fa infuriare i tassisti.

Lo scontro dell’altra notte ha riaperto la polemica politica sulla vicenda Uber. Ad attaccare è Riccardo De Corato (Fdi). «Pisapia e Maran aspettano che si faccia male qualcuno per capire che la situazione di irregolarità di Uber va estirpata? Nessuno è rimasto ferito, ma in Cairoli è scoppiata una brutta lite tra tassisti e autista Uber. Questi episodi sono frutto dell’esasperazione della categoria delle auto bianche che si vede negare i suoi diritti». De Corato, l’altro giorno, ha presentato un progetto di legge in Regione molto restrittivo nei confronti degli autisti Ncc.

Ma la discussione divide lo stesso centrodestra. Il coordinatore di Forza Italia per la provincia, si smarca da De Corato. «È opportuno regolamentare il servizio Uber per tutelare il lavoro dei tassisti senza però penalizzare i servizi di noleggio con conducente, che negli anni hanno svolto un lavoro importante e riconosciuto dall’utenza». Squeri ha definito «non condivisibile» il progetto di legge presentato dall’esponente di Fdi, firmato dagli esponenti di Lega Nord, Ncd, Lista Maroni e Pensionati e sostenuta anche dai rappresentanti delle principali sigle sindacali delle auto bianche.

Il cuore della proposta infatti prevede che «la prenotazione dei servizi con noleggio di conducente dovrà pervenire all’operatore nella rimessa indicata nell’autorizzazione», cosa che secondo i tassisti invece non avviene nel caso di Uber, comportando così una concorrenza sleale.

Fonte: Avvenire

Ultima modifica: 28 Settembre 2014