«Dal punto di vista tecnico si tratta di un parere fantasioso» dato da «un ente che da quando è stato istituito ha solamente dimostrato la propria inutilità».

Ai tassisti bolognesi non è piaciuto il documento con il quale l’Autorità di regolazione dei trasporti ha risposto alle richieste del Comune su due punti fondamentali del servizio taxi in città: licenze e tariffe.

Oggi i sindacati delle auto bianche si riuniranno per formulare una risposta unica alle osservazioni arrivate da Torino, che di fatto invitano la giunta ad andare oltre le 36 licenze che dovrebbero essere messe a bando a breve, implementando ulteriormente il parco auto con altre vetture in futuro, e che non si è invece espresso sull’aggiornamento tariffario che dovrà portare a un aumento del 10% del costo delle corse.

Proprio su quest’ultimo aspetto i tassisti si aspettano che il sindaco Merola rispetti la promessa arrivata durante l’incontro di fine aprile con i tassisti: ottenuto il parere, non vincolante, l’aggiornamento tariffario raggiunto dopo una lunga trattativa sarebbe stato ufficializzato. Molto dipenderà, appunto, dalle intenzioni dell’assessore alla Mobilità, Irene Priolo, che ha in programma di incontrare i rappresentanti dei taxi nei prossimi giorni: di certo prima del 7 giugno, altra giornata di fermo del servizio annunciato dai sindacati dopo quella dell’8 maggio.

«È incredibile che dopo mesi di attesa l’Authority non sia riuscita a formulare un parere sulle tariffe, ferme da dieci anni – attacca Ermanno Simiani, presidente regionale di Uritaxi – .
Una cosa incomprensibile, considerando che nel frattempo le nostre spese sono aumentate del 21%. Poi però viene invitata l’amministrazione a mettere a bando più taxi rispetto ai 36 già concordati dal vecchio piano traffico. Evidentemente non sanno che un sondaggio recentemente commissionato da noi dimostra il gradimento del servizio da parte dei bolognesi. Tra l’altro le 36 licenze saranno perlopiù per auto elettriche, ma rischiano di essere un flop a causa dei costi delle auto e della mancanza di una rete di centraline».

Le risposte arrivate dall’Autorità sembrano sposare le intenzioni e la linea della Priolo, anche se M a r i n o P o g n a n t G r o s d i Ascom Taxi invita l’amministrazione a rispettare gli impegni: «Ci era stato detto di aspettare il parere, adesso dall’1 giugno attendiamo l’aumento della tariffa».

Secondo Franco Sarti di Unica Taxi Cgil, «il documento sembra enunciare il concetto che il costo di un servizio dipenda solo dai desideri dell’utenza, senza considerare i costi sostenuti da chi offre quel servizio».

Cosimo Quaranta di Cna Taxi aspetta l’incontro di oggi e l’annunciato vertice con la Priolo prima di formulare ipotesi, ma si unisce al coro di chi boccia quanto stabilito dall’Art.

Simiani critica anche «l’apertura di quel documento a possibili sistemi di controllo tecnologico sui turni dei tassisti».

A tenere banco nei difficili rapporti tra Comune e taxi sono inoltre i problemi del traffico denunciati dai tassisti e causa, secondo loro, delle criticità della mobilità bolognese.
Tensioni nate dopo il Cosmoprof di quest’anno, con giornate nere per i collegamenti della Fiera, con numerosi disservizi da parte dei taxi: da lì la decisione del Comune di accellerare nel chiedere un cambio di rotta.

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In allegato il parere rilasciato dalla ART


Parere ART Bologna
Ultima modifica: 25 Maggio 2018