Taxi in sciopero “spontaneo” da oggi a Madrid, in solidarietà con i tassisti di Barcellona che protestano contro la “concorrenza iniqua” di Uber e Cabify.
La federazione dei taxi di Madrid ha annunciato che tutti i 15mila conducenti della capitale spagnola si sono uniti al movimento dei colleghi di Barcellona. Inoltre che la protesta si estenderà anche ad altre città. “Tutti i taxi hanno smesso di lavorare spontaneamente e progressivamente, paralizzando i servizi nella capitale, in aeroporto, nei pressi di stazioni di autobus e treni”.
Ha detto ad AFP il segretario della federazione, Santiago Simon Vicente, aggiungendo che “il problema principale è la proliferazione di licenze Vtc”. “Ce ne sono sempre di più, migliaia, ed è una concorrenza iniqua”, ha affermato, sottolineando che a Madrid ci sono cinque taxi per ogni veicolo con conducente (Vtc). Mentre secondo la legge dovrebbero essercene 30 per ogni Vtc.
A Barcellona i taxi sono in sciopero da giovedì, dopo che il governo spagnolo ha presentato ricorso contro la decisione delle autorità di Barcellona di limitare il numero di licenze per Vtc per servizi come Uber. La decisione, che era stata sospesa in attesa di decisione sul ricorso, prevedeva che a Barcellona fosse possibile concedere una licenza Vtc ogni 30 licenze di taxi. Venerdì i tassisti avevano paralizzato il centro della seconda città spagnola. A centinaia si sono raccolti all’aeroporto El Prat e hanno guidato lentamente verso il porto. Causando ingorghi stradali di diversi chilometri e provando così a bloccare l’accesso alla città. Anche oggi “tutto è bloccato a Barcellona, all’aeroporto, nelle stazioni”, ha assicurato ad AFP il presidente dell’associazione Taxis Companys, Luis Lopez.
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Ultima modifica: 30 Luglio 2018