La protesta dei tassisti da Roma e Milano, arriva anche a Bologna: ieri pomeriggio sono state circa 300 le auto bianche che dall’Aeroporto Marconi hanno dato vita a un lungo corteo giunto poi al Parco Nord proprio nei momenti in cui nella capitale i colleghi (non senza qualche tensione) stavano manifestando contro l’emendamento Lanzillotta e il decreto Milleproroghe che sospende alcune misure che regolamentano Uber e il servizio di noleggio con conducente.

Il presidente regionale del sindacato di categoria Uritaxi Ermanno Simiani ha spiegato che il “biscione” che ha sfilato in tangenziale a Bologna “E’ nato in modo spontaneo, senza alcuna organizzazione, come reazione alla sensazione che non si voglia andare nella direzione della legalità”.

“Non è Uber a farci paura, se ci si attiene alle regole che dovrebbe rispettare – spiega Simiani – anche se sappiamo che dietro ci sono delle multinazionali. Quello contro cui lottiamo noi tassisti è la mancanza di rispetto della territorialità . Con questo emendamento i noleggiatori non si controllano e invece noi vorremmo che coloro che non rispettano le regole possano essere sanzionati. Tutto qui. Oggi a Roma l’assemblea generale dei tassisti che deciderà il nostro futuro”.

Molti sostenitori di Uber accusano i tassisti di non essere abbastanza al passo con i tempi, non abbastanza comunque rispetto al servizio della app nata a San Francisco: cosa rispondete? “Non è così. Già almeno da un paio di anni abbiamo delle applicazioni e dei sistemi di pagamento assolutamente al passo con i tempi”.
„E’ vero che negli ultimi giorni sono stati vandalizzati dei mezzi? “Sì. Tre in poco tempo. Lo hanno fatto evidentemente come gesto contro la nostra categoria, forse proprio in luce del dibattito di questi giorni”.

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Ultima modifica: 22 Febbraio 2017