La moda dei monopattini elettrici che spopolano nelle città, ha tutte le caratteristiche di un tempo che ha perso il senso delle cose. Basta che una cosa sia digitalizzata (tramite un’app), elettrica, condivisibile, ed entra nel regno “disruptive” dell’anarchia, del potersi porre sopra le leggi. Questo, nonostante possa mettere in discussione la sicurezza delle persone o i diritti sul lavoro, ossia i cardini del nostro ordinamento costituzionale (cose già viste e permanenti con le app delle multinazionali del trasporto persone e cose).
 
Questa moda del monopattino, si sposa appieno col meta-modello della città “parco giochi”, del panem et circenses.
Le stesse pedonalizzazioni, a ben riflettere, ne sono espressione: si dà priorità al passeggio, allo shopping, a nocumento invece di coloro che si spostano per lavoro o altre legittime necessità; ma è questo, evidentemente, ciò che gradisce una società sempre più infantilizzata.
 
Bene ha fatto l’Amministrazione a sostenere la proposta di legge di utilizzo del casco e di un patentino per questi monopattini. Altrettanto bene, dice chi sottolinea che ci si poteva pensare prima di autorizzarne la circolazione in città. Probabilmente non se ne era colta a monte quella pericolosità che oggi è di pubblica evidenza. Sommessamente e più in generale, al di là del caso di specie, gli amministratori pubblici dovrebbero aver maggior coraggio nell’andare contro le mode del momento, ritrovando quella funzione pedagogica che se non spetta a loro, a chi può spettare in una società democratica?
 
Una cosa comunque, in attesa della promulgazione di nuove leggi, le amministrazioni comunali di ogni città interessate dal fenomeno, possono già farla: applicare il codice della strada e pretendere che anche questi veicoli lo rispettino. In ballo ci sono la sicurezza e la vita delle persone, le patenti di coloro che per lavoro, o qualsiasi altro motivo, pur avendo rispettato il codice della strada si trovino ad impattare con questi veicoli, e non per ultimo, un modello di società matura che sarebbe da riallineare al disegno del Costituente.
Ultima modifica: 30 Agosto 2021