Siamo vicini ai balneari e solidarizziamo con loro, comprendendo che la prospettiva che gli mette davanti il Governo con le aste, rientri in quel processo iniziato negli anni ‘90 e che consiste nel trasferimento di asset della piccola e media impresa, o che erano e sono in mano pubblica, a poche multinazionali. Si tratta di una deriva che, strumentalizzando singoli marginali problemi per ogni settore economico, tra story telling e vere e proprie menzogne, ha progressivamente trasformato le nostre democrazie in oligarchie sostanziali. Da questo punto di vista, anche la loro battaglia è una battaglia in favore di tutti i cittadini per la democrazia! 

In tale processo, purtroppo, i governanti troppo spesso sono stati complici di questa progressiva svendita anti-costituzionale, a danno del lavoro che è e resta pilastro della nostra Legge Fondamentale, a danno dei beni pubblici, della distribuzione della ricchezza, ed a danno del controllo dell’economia da parte della stessa politica, sostituita da pochi centri di potere finanziario. È lo stesso processo che si vorrebbe veder realizzato anche nel settore del trasporto pubblico persone così come in quello dei servizi pubblici locali: un processo che anche dal punto di vista economico comporterà l’abbassamento della qualità dei servizi e l’aumento dei prezzi al consumo. 

Ciò che oggi rischiano di pagare i balneari, sono le disattenzioni politiche del passato – fra l’altro senza reciprocità nei confronti di altre nazioni estere – ma con l’odierna aggravante di una scientifica, o semplicemente ideologica, volontà governativa che avvantaggerà soltanto poche potentissime multinazionali. Questo, a discapito delle tantissime famiglie operanti nel settore, e della stessa qualità dell’offerta balneare, che proprio grazie all’unità tra lavoro e investimenti di quelle famiglie, ci è internazionalmente riconosciuta.

Claudio Giudici
Presidente nazionale Uritaxi

Ultima modifica: 29 Marzo 2022