Camera Deputati-2La Camera dei Deputati ha da poco approvato il conferimento al Governo della delega per la riforma del Codice della Strada, che ora dovrà passare al Senato.

Per non dilungarmi troppo non entrerò per ora nel merito di alcuni aspetti, come l’ergastolo della patente o il transito delle bici sulle corsie preferenziali, ma non posso non far notare, anche grazie al contributo del Movimento 5 Stelle, le analogie di contenuti delle nuove predisposizioni normative,rispetto alle richieste avanzate da alcune Associazioni della nostra categoria nel documento recentemente presentato al Ministero dei Trasporti.

Infatti, in quel documento si chiedeva una serie di interventi per:

-­‐“regolare” lo svolgimento dei così detti servizi di cortesia con veicoli immatricolati ad uso proprio;

-­‐“regolare” tutti quei soggetti che -­‐ senza licenza o autorizzazione -­‐ offrivano servizi (anche con l’utilizzo di specifiche tecnologie), per il trasporto di persone a titolo gratuito;

-‐“regolare” la condivisione dei costi di trasporto;

-­‐“emanare” delle regole alle quali dovevano attenersi tutti quei soggetti che utilizzano tecnologie per facilitare l’incontro tra domanda e offerta.

La Camera dei Deputati ha appena approvato la delega al Governo per “introdurre una definizione normativa di car pooling inteso come servizio di trasporto, non remunerato, basato sull’uso condiviso di veicoli privati tra due o più persone che debbano percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messe in contatto tramite servizi dedicati forniti da intermediari pubblici o privati, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici”.

Si tratta di una chiara intenzione – coerentemente con quanto richiesto dalle Associazioni -­‐ di “regolare” e quindi legittimare, dare una veste giuridica, a tutti quei servizi di car pooling, servizi di cortesia, e quant’altro che, in assenza di una specifica disciplina, si trovavano a dover fare i conti con le severe disposizioni previste dalla Leggi che attualmente regolamentano il settore del trasporto pubblico di persone non di linea.

Infatti noi sostenevamo che tali servizi erano abusivi -­‐ e in quanto tali dovevano essere perseguiti a norma di Legge -­‐ ma allo stesso tempo, però, altri chiedevano di “regolarli”.

E per il momento pare ci siano riusciti. Ma nella delega al Governo, oltre il danno, c’è anche la beffa: infatti, secondo il testo approvato alla Camera, per la prestazione di tali servizi è ammesso il riconoscimento di un rimborso/contributo per le spese di esercizio: di fatto, una volta stabiliti i parametri, si tratterà di una vera e propria tariffa. Viene poi legittimata l’introduzione di intermediari (pubblici e privati), anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici.

Sembra tutto cucito su misura per aprire la strada ai nuovi Player (uno in particolare, del quale volutamente non faccio il nome), che si stanno affacciando sul nostro mercato! Come se non bastasse legalizzare tutti quelli che fino a ieri anche dallo stesso Ministro dei Trasporti erano considerati abusivi, parallelamente, nel Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità, con il pretesto della mobilità sostenibile si stanziano per loro una vera e propria montagna di soldi: 35 Milioni di euro!

Mentre -­‐ per assurdo -­‐ un taxi elettrico, oltre a non avere nessun particolare incentivo statale, non ha più diritto neanche al credito d’imposta. Su un altro fronte poi, il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi (Confindustria), ha appena annunciato che sta predisponendo un Disegno di Legge che accoglierà gran parte delle indicazioni contenute nella recente Segnalazione dell’Antitrust – alla quale noi avevamo puntualmente replicato -­‐ dove si propone la piena sostituibilità del servizio taxi e noleggio con conducente e la diffusione di piattaforme on line che agevolino la comunicazione tra la domanda e offerta, puntando ad un miglioramento della qualità del servizio (N.B. sul documento delle Associazioni si chiedevano regole per quei soggetti che utilizzano tecnologie che valorizzano economicamente l’asimetria informativa tra domanda e offerta”).

Non vi è dubbio che tutto questo non può essere casuale e deve farci profondamente riflettere, per trarne le dovute conclusioni.

Ma una cosa è già certa: questa prima manche l’hanno vinta loro, le Associazioni che hanno presentato le loro richieste al Ministero dei Trasporti a nome della nostra categoria; ma non sono gli unici ad aver vinto, perchè hanno vinto anche quelli il cui motto era “La Legge 21 non si tocca!”. Perché, in realtà, almeno per il momento, anche loro hanno raggiunto l’obiettivo dichiarato.

Mentre siamo noi gli sconfitti, perchè sin da quando in tempi non sospetti avevamo percepito la tempesta e proposto di costruire un fronte più forte con tutti i soggetti del trasporto pubblico non di linea, per meglio ostacolare i nuovi scenari che si stavano delineando, che non potevano far altro che portare a un impoverimento della categoria, siamo stati tacciati anche da alcuni nostri stessi colleghi di essere eretici, se non addirittura venduti alla controparte.

Adesso ciascuno ha sufficiente materiale in mano per fare le proprie valutazioni, mentre a noi non rimane che esternare, ancora una volta, il rammarico di far parte di una categoria che pur avendo mille potenzialità, non è mai è riuscita ad esprimerle in pieno per la sua ingenuità/incapacità di “smarcarsi” da chi ha interessi a rappresentare una concezione “diversa” del nostro del nostro lavoro: basata sugli interessi delle imprese e sullo strapotere del Capitale, visti come strumenti per produrre ricchezza ed occupazione, sfruttando di chi lavora, a discapito dei singoli operatori autonomi, della qualità del servizio e della sicurezza degli utenti.

Non c’è dubbio che il non aver compreso questo fino ad oggi, è stato uno dei nostri più grossi limiti. Un limite che si può e si deve superare, se non vogliamo rimanere soli e vittime di noi stessi.

Loreno Bittarelli


Unisco un link del Disegno di Legge recentemente presentato alla Camera dei Deputati dal Movimento 5 Stelle

http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0025350.pdf


Ultima modifica: 7 Novembre 2014