La vera notizia è che è filato tutto liscio. Niente ingorghi, bus mezzi vuoti, pellegrini arrivati e defluiti con
ordine. Qualche problema a livello di informazioni agli utenti. Per il resto il Giubileo della Misericordia ha
compiuto il suo piccolo miracolo e il sistema della mobilità capitolina ha funzionato in maniera dignitosa. Un
risultato importante, considerando le premesse. Non ci sono stati, infatti, né intoppi né polemiche come
avvenuto nel recente passato, dall’insediamento di Papa Francesco alla beatificazione nel 2014 di Wojtyla
e Roncalli, passando anche ad eventi “laici” come il concerto dei Rolling Stones al Circo Massimo o i derby
Roma-Lazio. Complice anche lo scarso afflusso di pellegrini, appena 50mila persone. Partiamo proprio da
bus e metropolitane. Nonostante l’Atac abbia cercato in tutti i modi di far transitare i pellegrini per la
stazione di Lepanto, sin dalle prime ore ad essere presa d’assalto è stata Ottaviano, naturale sbocco per
San Pietro. Qui gli addetti hanno faticato non poco per dividere le file di chi entrava e di chi usciva. Diversa
la scelta fatta nel pomeriggio, quando si è preferito chiudere piazza di Spagna e far passare i turisti da
Flaminio e da Barberini. Un po’ di confusione intorno alle 15 a via del Tritone: gli autobus sono stati deviati
per via Barberini, ma nessuno ha avvertito la gente alle fermate. «Stavolta è andata bene commenta un
autista in sosta a piazza Venezia – I mezzi c’erano e nessuno si è lamentato». Molto delusi sono apparsi i
tassisti. Le aree di sosta, da Termini a piazza Venezia e da Torre Argentina a Sant’Andrea della Valle,
erano piene: auto bianche spente e conducenti fermi chiacchierare. «Ci hanno fatto venire tutti – si è
lamentato un tassista – Dalle 6.30 alle 12 ho fatto solo 2 corse. Chi ce la paga la giornata, il Vaticano?».
Rilassati i vigili urbani e il personale della Protezione Civile. «Veniamo trattati sempre a pesci in faccia – si
sfoga un agente – ma alla fine è anche grazie a noi che è andato tutto liscio». Qualche problema di
informazione, dicevamo. In mattinata alcuni pellegrini, allarmati, hanno denunciato il non funzionamento del
montascale ad Ottaviano: poi l’Atac ha chiarito che l’avviso parlava delle stazioni «periferiche» di Arco di
Travertino e Colli Albani. Si è inceppato, invece, l’altoparlante della metro A in direzione Battistini che ha
iniziato a “chiamare” le fermate in ordine inverso o annunciando direttamente il capolinea. Scale mobili rotte
davvero, infine, a Termini, e nessuna indicazione alternativa.
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Ultima modifica: 9 Dicembre 2015