Sarà processato stamattina per direttissima con l’accusa di lesioni gravissime Antonio Bini, 29 anni, l’automobilista che ha staccato con un morso il lobo dell’orecchio sinistro di un tassista 48enne dopo averlo picchiato, al culmine di una lite per un parcheggio avvenuta all’angolo tra via Lepetit e via Vitruvio (zona stazione Centrale) poco dopo le 7di ieri mattina.

«Amputazione netta», dice il referto. Bini, 29 anni, e qualche precedente alle spalle, s’è accanito contro un uomo più anziano di lui di vent’anni. Il tassista, sconvolto, con il naso rotto, pieno di sangue, ha tentato comunque di fermare il giovane culturista, che stava già partendo, a bordo della sua utilitaria. A questo punto, il giovane non ha frenato, ma accelerato, lasciando il tassista aggrappato per una cinquantina di metri Nel frattempo, era scattato l’allarme e in via Lepetit è arrivata la pattuglia di una «Volante» della polizia, che ha fermato immediatamente Bini e, dopo aver ricostruito la dinamica di quanto avvenuto, lo ha arrestato.

Ai poliziotti Bini, che è anche un culturista, aveva spiegato di essere anch’egli vittima dell’aggressione tentando di rovesciare le responsabilità e parlando di legittima difesa. La ricostruzione reale, però, è stata sostenuta dal racconto di testimoni e dalle immagini delle telecamere di zona. Il tassista, dopo una mattinata intera in ospedale (aveva anche ferite alle mani ed era sotto choc quando è stato soccorso, ndr) è stato portato in codice giallo a Niguarda dove ha ricevuto alcuni punti di sutura e medicazioni per la rottura del setto nasale ed infine è stato dimesso con una prognosi di trenta giorni, dopo che i medici gli hanno promesso che provvederanno alla ricostruzione del lobo.

Anche Bini è stato accompagnato al Fatebenefratelli per farsi medicare lievi contusioni riportate nella scazzottata, la sua prognosi è di 5 giorni. Nell’auto di Bini sono stati trovati anche un coltello a scatto e una sorta di artiglio di metallo.

«C’è molto nervosismo in giro, è incredibile come una semplice precedenza mancata possa scatenare una simile reazione – ha commentato Maria José Falcicchia, capo dell’Upg -. Non è una questione di città insicura, a volte bisogna semplicemente evitare le provocazioni. Episodi del genere sono inaccettabili». «Ci chiediamo, dopo questa ennesima aggressione nei confronti di un tassista, dov’è finito il bando per dotare i taxi milanesi delle telecamere di sicurezza all’interno delle macchine – ha commentato dichiara Riccardo DeCorato, ex vicesindaco e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia -. Quando il centrodestra governava, ogni anno veniva messo in Bilancio un apposito capitolo per finanziare al 50 per cento l’installazione. Da allora si sono perse le tracce di questi finanziamenti».

 

 

 

Ultima modifica: 10 Giugno 2021