Prima una campagna informativa, con manifesti in giro per la città, per avvisare i clienti di quanto sia pericoloso prendere un taxi abusivo perché potrebbe essere privo di assicurazione e avere l’auto non revisionata. O, addirittura, l’autista potrebbe essere sotto l’effetto di alcol e droghe. Senza dimenticare l’aspetto relativo all’evasione fiscale. Poi un’ordinanza come a Caserta, che punisce i clienti con multe pesanti. Mentre i tassisti si riuniscono a centinaia in piazza De Ferrari per protestare contro il fenomeno dell’abusivismo, in Sala Rossa, in commissione consiliare, l’assessore alla sicurezza Stefano Garassino e quello ai trasporti, il vice sindaco Stefano Balleari, forniscono i numeri sul fenomeno e le mosse che intende portare avanti Tursi. “Procederemo in tre step. Il primo sarà un incontro in Prefettura per chiedere un aiuto da parte di tutte le forze dell’ordine per organizzare dei controlli mirati _ spiega Garassino _. Poi entro un mese inizieremo una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini e metterli in guardia dai pericoli che corrono salendo su un taxi abusivo. Quindi studieremo un’ordinanza per punire i clienti con multe, ma dobbiamo prepararla bene, dovrà essere inattaccabile, per non rischiare ricorsi”.  Il fenomeno è raddoppiato in soli 5 anni: dai 40 autisti del 2012 si è passati ai circa 80 abusivi del 2017 ampliando anche la presenza nei vari quartieri genovesi. Se prima si trovavano auto abusive tra Sampierdarena, Cornigliano e Stazione Marittima, oggi si parla anche di Aeroporto, Corso Italia, Sturla, Principe, De Ferrari e Piazza Dante.

 

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Ultima modifica: 26 Ottobre 2017