345-btQuando a gennaio a Parigi i tassisti scesero in strada contro Uber le strade vennero bloccata con pneumatici in fiamme, i romani dovranno aspettarsi scene di guerriglia venerdì?
“Noi non vogliamo gettare benzina sul fuoco ma l’esasperazione dei conducenti delle auto bianche è talmente alta che c’è il pericolo che la rabbia possa scappare di mano”. Predica la prudenza Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione Radiotaxi italiani, ma c’è attesa per la convocazione dei responsabili della categoria domani, mercoledì 16 marzo, al tavolo di confronto con il Governo.
“Il Capo di Gabinetto ci ha convocato, non sappiamo ancora se avremo la possibilità di interloquire con il Ministro ma la nostra richiesta è chiara ed è l’ultimo atto per fermare lo sciopero che abbiamo indetto per venerdì: o il Governo ritira tutti gli  emendamenti al disegno di legge sulla concorrenza che così come sono stati presentati massacrano gli operatori dei radiotaxi, oppure non ci resta che la lotta di piazza”.

 Al centro del contenzioso è la situazione esplosiva che si è venuta a creare dall’approdo in Italia dell’applicazione della multinazionale californiana Uber che ha dato vita ad un mercato parallelo di auto a noleggio con conducente.

“Un mercato iniquo, che consente ad alcuni di lavorare in una posizione di forza, prendendo la “crema” della clientela e lasciando al servizio taxi solo le corse ‘fuori mercato’, una situazione inaccettabile e che ha portato la categoria all’esasperazione. Fa arrabbiare perchè non esistono regole uguali per tutti e ad esempio Uber, con sedi legali all’estero, consente di pagare la metà delle tasse, massacrando il mercato anche degli ncc che lavorano onestamente seguendo le regole. I taxi devono rispettare tariffe e obblighi di legge così come garantire un servizio di notte, quando le corse sono poche e molto spesso si lavora a perdere. Poi l’unica chiamata buona viene presa da un autista di Uber che applica tariffe completamente slegate dagli obblighi di legge. Abbiamo deciso di dire basta a questo sopruso, speriamo con le buone, altrimenti venerdì vedremo cosa succederà”.
Qual’è il programma per un venerdì che si annuncia già difficile per i trasporti capitolini. Sarete davvero 10mila?
“Il garante degli scioperi ha ridotto la nostra protesta, per cui se l’incontro di domani non darà gli esiti sperati dovremmo confermare un Fermo Nazionale che solo per Roma sarà ridotto e inizierà alle 12.30. A quell’ora le delegazioni di auto bianche provenienti da tutta Italia si uniranno ai tassisti romani a Circo Massimo, e da lì in corteo fino a Piazza Venezia dove faremo sentire la nostra voce”.
Tra fine maggio e inizio giugno Roma andrà al voto, i candidati hanno già chiamato al suo telefono?
“Tutti, mi hanno chiamato tutti, ma nessuno ha presentato qualcosa di concreto. A dire il vero non è ancora ben chiaro neppure quali siano tutti i candidati, ma ancora meno ho sentito parlare di programmi. Ipotesi e dichiarazioni di intenti, attendiamo di vedere un disegno per una città che ha bisogno di una nuova mobilità. ”
Che cosa serve a Roma?
“Corsie protette, telecamere, vere Ztl. Una rivoluzione della mobilità: se sulle corsie preferenziali passano e sostano cani e porci poi non ci si può lamentare che i taxi non arrivano perchè sono bloccati, e nel traffico da incubo il tassametro lievita. E’ un circolo vizioso a cui non si può rispondere rilasciando più licenze, non servono anzi sono dannose. Serve invece una politica che favorisca i mezzo pubblico a scapito della mobilità privata, liberando le strade”.
Insomma, lasciateci lavorare..
“Sì, come nessuno a fatto fino ad ora. Oltre alle promesse, sono mutati solo i colori delle giunte ma in questi anni nulla è cambiato”.

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Ultima modifica: 16 Marzo 2016