Con una ferma nota di protesta le organizzazioni sindacali dei tassisti Satam-Cna, Unione Artigiani, Tam-Acai, Fit-Cisl, Filt-Cgil, Uritaxi, Uil-Trasporti, Ugl-Taxi, hanno stigmatizzato il comportamento del Comune di Milano.

“In questi ultimi anni – scrivono i tassisti – il sistema di trasporto pubblico non di linea milanese è stato attaccato e fortemente penalizzato da una serie di servizi “alternativi”, il più delle volte completamente abusivi o non regolamentati. L’avvento di nuove tecnologie che permettono il diretto contatto tra utente e vettore ha permesso a molte società, quasi sempre con sede in paradisi fiscali, di operare impunemente nel territorio.

Il Comune di Milano, da noi più volte sollecitato, non ha mai preso una posizione netta e decisa contro questo genere di servizi, ma si è limitato a svolgere il proprio compito in maniera assolutamente insufficiente, continuando ad affidare il controllo e la repressione ad uno sparuto numero di agenti, che risultava già insufficiente prima ancora dell’avvento di queste tecnologie. Troppo spesso il Comune di Milano ha posticipato ogni decisione in attesa di un riordino legislativo o di un orientamento dell’organismo europeo di riferimento.

Gli ultimi episodi di abusivismo, che sono diventati avvenimenti della cronaca quotidiana, sono stati il servizio offerto dagli abusivi di nazionalità cinese e il servizio dell’applicazione francese Heetch, che in questi ultimi giorni, vedendosi assolutamente impunita, ha deciso di allargare il proprio “servizio” sulle 24 ore. Le ripetute segnalazioni da parte delle rappresentanze sindacali del servizio taxi per l’utilizzo improprio di autovetture private per trasporto a titolo oneroso di altri soggetti spacciandolo per car pooling, non solo non hanno sortito nessun effetto, ma hanno addirittura invogliato il Comune di Milano a predisporre un nuovo piano di incentivazione all’uso improprio del veicoli ad uso privato, premiando chi si presta ad offrire passaggi in città con la propria auto privata con la sosta gratuita giornaliera in alcuni parcheggi, senza nessuna possibilità di verificare dove finisce la condivisione d’uso e dove inizia il trasporto improprio, ovvero il servizio di taxi abusivo.

Ancora una volta il comune di Milano ha dimostrato di aver fatto la propria scelta, ovvero operare per demolire il servizio taxi – il suo servizio taxi – per creare forme di trasporto completamente incontrollate, gestite da multinazionali destinate a diventare monopoliste o privati che contrattano in modo incontrollato a discapito delle regole e delle garanzie all’utenza”, conclude la nota.

 

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Ultima modifica: 22 Marzo 2018